Guillermo Mariotto si racconta a Oggi è un altro giorno, tra passato, presente e futuro. Serena Bortone lo riporta agli anni di San Francisco, dove il giudice di Ballando con le Stelle aveva trovato la sua dimensione: “Entravo nei peggiori locali, quelli più malfamati. Cosa combinavo? Erano momenti liberi, della vera libertà. San Francisco era il paradiso, una sorta di Disneyland. Io uscivo dal Venezuela che era molto maschilista. Lì invece era tutto normale, in quei quartieri era tutto normale per me”.
Nel corso dell’intervista Guillermo Mariotto svela il suo primo grande amore, conosciuto tra i banchi di scuola: “Si chiamava Pablo…Pablito. Sono stato un santo, fino a quattordici anni. Ero un ragazzo da biblioteca, ero perfetto”.
Guillermo Mariotto a Oggi è un altro giorno: “davo fuoco alle cose”
L’ospite della Bertone non fa mistero di essere stato un ragazzo molto vivace. “Davo fuoco alle cose perché era bellissimo il fuoco”, racconta divertito. “Davo fuoco a casa praticamente e mia madre era disperata. Un giorno mi ha trovato coi fiammiferi dentro l’armadio”. Sui problemi di salute: “Sono nato con la milza più grande e potevo andare in leucemia da un momento all’altro. Potevo essere salvo, come no. Fu mia nonna a raccomandarmi di salvarmi. Così sono diventato religioso”.
“Capivo che c’era qualcosa che non andava”, continua Guillermo Mariotto. Che spiega: “Ad un certo punto mia madre mi consegnò a mia nonna perché poteva accudirmi meglio essendo infermiera. Mi commuovo perché ricordo quando mi dette in braccio a mia nonna. A me non mi tornava questa cosa..”.