A “Oggi è un altro giorno”, trasmissione di Rai Uno, è intervenuto il padre di Daniele Potenzoni, Francesco, per raccontare il dramma della scomparsa del figlio, del quale non si hanno notizie da sei anni. Il giovane era andato in gita a Roma con degli accompagnatori ed è entrato in una metropolitana con queste persone, ma poi da quel luogo non è più uscito. “Mia moglie si è abbattuta, difficilmente potrà tornare come prima. Mi chiede tutti i giorni se ho riportato a casa Daniele. Vorrei dirle di sì, ma come faccio?”, ha asserito il papà.
Quel giorno Daniele era felice di andare in udienza dal Papa, “io non volevo farlo andare. Nel mio cuore sentivo che non avrei dovuto dargli il permesso di uscire, ma lui era felice di recarsi a Roma. Erano le 6 del mattino, lui stava dormendo. Ho pensato di lasciarlo dormire, ma mi sembrava di fargli un torto imperdonabile, ci teneva così tanto… Soltanto alla sera ci dissero che lo avevano perso di vista. Erano le 17.30, ormai a quell’ora cosa puoi fare? C’è stato anche un appello di Francesco Totti per ritrovarlo”.
DANIELE POTENZONI, IL PADRE FRANCESCO: “DEVO FARE DI PIÙ PER TROVARLO”
Il signor Francesco ha quindi parlato a cuore nudo del figlio Daniele: “Quando penso a lui, lo immagino in tanti posti, però non lo immagino in un posto negativo. Lui è buono, educato, non fa casino. Se lo vedi seduto su una panchina, non se ne accorge neanche della tua presenza”.
Poi, un momento molto intimo, seppur di fronte alle telecamere televisive della Rai: “Anche io alla sera, quando non lo vedo a casa, piango. La vita continua, ma è giusto che questa battaglia vada avanti, noi vogliamo la verità. Lo Stato dovrebbe dirmi dov’è mio figlio. Così non si può andare avanti. Noi faremo di tutto per lui, io devo fare di più”.