Settant’anni di Elettronica SpA, anni di successi, di ricerca e innovazione pionieristica che hanno permesso a equipaggi e piattaforme militari di oltre 30 governi nel mondo di tornare a casa sani e salvi.
Oggi, alla presenza dei più importanti nomi del settore, nella suggestiva cornice del Laboratorio di Scenografia del Teatro dell’Opera di Roma, si è celebrato il 70esimo anniversario dell’azienda con un evento dedicato alla visione sul futuro, il vero protagonista di questi 70 anni di storia industriale.
Nata dall’intuizione del suo fondatore Filippo Fratalocchi e sviluppata sulla base delle strategie visionarie del nipote Enzo Benigni, Elettronica Spa ha guidato la storia del settore della difesa elettronica in Italia, con un costante impegno nella ricerca e nell’innovazione.
Partita in un laboratorio della Tiburtina con 25 dipendenti, oggi è una realtà con più di 1000 persone e 5 sedi nel mondo, dall’Asia al Medio Oriente e due società partecipate, la tedesca Elt GmbH specializzata nell’Homeland Security e Cy4Gate eccellenza italiana nella cyber intelligence e cyber security, quotata nel giugno 2020 al listino AIM con l’IPO più importante degli ultimi 3 anni.
L’azienda guidata da Enzo Benigni, Presidente & CEO, e dai figli Domitilla Benigni, anche lei CEO e COO e Lorenzo Benigni, Senior Vice President Governmental & Institutional Relations, ha fornito oltre 3000 sistemi di sorveglianza strategica, autoprotezione, difesa elettronica e supporto operativo per applicazioni aeree, navali e terrestri.
L’appuntamento di oggi ha rappresentato un importante momento per riflettere sul “Grande Futuro” e le responsabilità del settore della Difesa e Sicurezza. Una iniziativa per confrontarsi sulle frontiere tecnologiche, dalla cybersecurity, ai droni, ai big data, che si intersecano con le imprevedibili e mutevoli dinamiche geopolitiche.
All’evento hanno partecipato personalità mondiali ed istituzioni europee ed italiane: Giancarlo Giorgetti, Ministro dello Sviluppo Economico, Lorenzo Guerini, Ministro della Difesa, Claudio Graziano, Presidente del Comitato militare dell’Unione europea, David H. Petraeus, Partner di KKR e Presidente di KKR Global Institute, Roberto Baldoni, Direttore dell’Agenza Italiana Cybersecurity, Gianni Letta, già Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Franco Bernabè, Presidente di Acciaierie Italia Spa. e Kevin Ashton, esperto di tecnologia e di Digital Transformation e Dov Moran, esperto di tecnologia e inventore della chiavetta USB. All’iniziativa sono inoltre intervenuti in video il Ministro degli affari esteri e della cooperazione Luigi di Maio e il Ministro dell’economia e delle Finanze francese Bruno Le Maire.
In un contesto come quello attuale in cui è la tecnologia a muovere le fila della geopolitica, l’Europa ha la necessità di affermare il proprio ruolo, trovando una nuova collocazione strategica, ridefinendo le alleanze globali e affermando una propria sovranità tecnologica.
Come ha spiegato il Presidente Enzo Benigni “Il settore della Difesa sta per affrontare un cambiamento di dimensioni enormi, sociali, geopolitiche e tecnologiche, che sconvolgeranno le vecchie regole, una svolta epocale, un Grande Futuro. La concomitanza di stabilità politica, il vivace dibattito sulla Difesa Europea e le nuove risorse economiche introdotte dal PNRR hanno creato una condizione ideale per affrontare e governare questo grande cambiamento. Sentiamo la nostra azienda protagonista di questo momento per le sue competenze distintive e per aver dato dimostrazione dell’esistenza di una Difesa Europea sia nel proprio azionariato sia attraverso la partecipazione ai grandi programmi europei della Difesa”.
Eventi recenti, tra cui l’attacco informatico alla pipeline americana in Texas hanno già dimostrato come la digitalizzazione stia annullando, o meglio ancora, mescolando sempre più concetti di Difesa tradizionale e Sicurezza e come i codici informatici rappresentino sia il pericolo sia le armi di difesa del nostro futuro e di tutte le generazioni.
Il mondo in cui siamo immersi, e quello in cui è immerso anche il nuovo scenario della Difesa, è una rete fitta di dispositivi intelligenti connessi. Il tessuto connettivo di questa rete è lo spettro elettromagnetico, oggetto da 70
anni di studio e innovazione da parte di Elettronica
“Non esistono più confini tra Difesa e Sicurezza, la digitalizzazione ha reso la nostra vita di tutti i giorni più semplice ma anche più fragile”, ha dichiarato Domitilla Benigni, “I conflitti a cui dobbiamo prepararci sono silenziosi ed invisibili, come invisibile è lo spettro elettromagnetico. Lo vediamo chiaramente nei cosiddetti “super system”, le piattaforme del futuro interconnesse che lavorano sullo spettro elettromagnetico e noi di Elettronica abbiamo da 70 anni focalizzato la nostra attenzione sulla dominance di questo ambiente. Questa eccellenza, insieme alle competenze cyber, conferisce alla nostra azienda visione e capacità proprietarie indispensabili nel mondo della Difesa e sicurezza che abbiamo di fronte”.
Una sfida importante che richiede di focalizzarsi su nuove sovranità tecnologiche e su una collaborazione sempre più forte pubblico-privato
Come sottolinea Lorenzo Benigni, Senior Vice President con delega alle Relazioni Istituzionali “Abbiamo costruito la nostra storia aziendale grazie al grande supporto delle Forze Armate e delle Istituzioni, interlocutori imprescindibili e attori indispensabili nel dialogo con i Governi dei vari paesi del mondo con cui ci siamo confrontati. È stato questo uno dei fattori di successo di questi 70 anni e continuerà ad esserlo soprattutto guardando ai grandi programmi europei della Difesa”.
L’iniziativa è stata soprattutto l’occasione per raccogliere autorevoli chiavi di lettura sulle dinamiche che abbiamo di fronte.
Per David H. Petraeus, Generale David Petraeus, esercito degli Stati Uniti, ex comandante del Surge in Iraq, del comando centrale degli Stati Uniti e delle forze della coalizione in Afghanistan ed ex direttore della CIA, “Il mondo sta affrontando la più complessa sequenza di sfide che abbia mai affrontato dalla fine della Guerra Fredda. Tra queste ci sono il ritorno della competizione tra grandi potenze, l’avventurismo russo, le attività dannose iraniane, una Corea del Nord dotata di armi nucleari, minacce informatiche sempre più pericolose, estremisti islamici, allarmanti flussi di rifugiati, l’avanzamento del cambiamento climatico e il populismo interno in molte delle potenze democratiche. Nessuna di queste sfide può essere risolta da un solo Paese. Piuttosto, serve una leadership e gli sforzi congiunti delle maggiori potenze mondiali che devono riconoscere l’urgenza del momento”.
“Mai nella storia recente la sfida tecnologica ha avuto tale centralità nella competizione geopolitica”, ha commentato Claudio Graziano, Presidente del Comitato militare dell’Unione Europea, “Le emerging disruptive technologies amplificheranno il potenziale delle armi elettromagnetiche che determineranno l’impiego delle piattaforme militari nei prossimi decenni. In ragione di ciò e considerati gli eventi in Afghanistan, le mutate priorità degli Stati Uniti, il nuovo ruolo della Cina e l’affermarsi di nuovi attori sul palcoscenico internazionale rendono urgente un ulteriore passo verso la creazione di un’Europa più assertiva, in grado di operare in tutto lo spettro delle crisi e difendere la propria sovranità tecnologica.”.
Come spiegato da Roberto Baldoni, Direttore Generale dell’Agenza per la cyber sicurezza nazionale: “La sicurezza non è qualcosa che si conquista e rimane tale per sempre, va continuamente alimentata poiché gli attaccanti utilizzano sempre nuove metodologie. Se dovessimo misurare il livello di esposizione al rischio cyber considerando una scala da 0 a 10, direi che siamo a un livello 8. Il vero nemico da sconfiggere in questo caso è il grado basso di consapevolezza e per farlo dobbiamo investire anche sulla formazione, aumentando il numero dei giovani ingegneri e tecnici che potranno difenderci dai cyber attacchi con un occhio particolare all’aumento delle donne coinvolte. Occorre alzare l’asticella della resilienza agli attacchi cibernetici nel nostro Paese, anche utilizzando gli investimenti del PNRR nell’implementazione di una nuova politica industriale digitale che, tra le priorità, dovrà sviluppare tecnologia nazionale ed europea anche per migliorare la messa in sicurezza dalle infrastrutture critiche del nostro Paese”.