Al momento per il vaccino Moderna non ci sarà bisogno di un richiamo, quella terza dose che tanto è stata dibattuta nelle ultime settimane e che invece Pfizer necessita. A deciderlo è stata la Food and Drug Administration, l’ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici che ha momentaneamente bocciato la via della nuova somministrazione a tutti quegli individui che si sono sottoposti al ciclo vaccinale col siero dell’azienda americana. Il “no” può essere accolto positivamente da Moderna, ma anche negativamente.
La notizia della bocciatura da parte della FDA ad una possibile terza dose del vaccino Moderna è sicuramente una buona notizia per l’azienda, dati alla mano. Infatti, come riferito da Lapresse, a due giorni da una riunione dei membri dell’ente governativo americano è stato pubblicato uno studio che dimostra come la doppia dose non perda efficacia nel tempo tanto da giustificare un nuovo richiamo, segno che il siero fa bene il suo lavoro anche a lungo termine. Infatti, recita lo studio, la differenza degli anticorpi senza e con la terza dose sarebbe irrilevante.
FDA boccia terza dose Moderna, gli aspetti negativi
L’eventuale richiamo con terza dose del vaccino Moderna potrebbe presentarsi con una “ricarica” di anticorpi minima, ma non sufficientemente elevata da dare alla Food and Drug Administration motivo di accogliere positivamente la richiesta di una dose booster. L’ultima parola sul “no” verrà comunque data da un’altra riunione, quella dei centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie che discuterà sulle raccomandazioni specifiche da dare a chi potrà ricevere il richiamo con altri vaccini.
Intanto da Moderna arrivano sentimenti contrastanti. Se da un lato c’è la soddisfazione di aver messo a punto un siero che cala di efficacia solo a lungo termine, dall’altra c’è chi fa i conti con i mancati introiti che un’altra dose obbligatoria avrebbe portato nelle casse dell’azienda. L’obiettivo di Moderna era avere l’ok alla somministrazione di una dose da 50 microgrammi, circa la metà del vaccino originale inoculato in due dosi, ma alcuni scienziati della FDA hanno affermato che le prove al momento non sono sufficienti per supportare questa richiesta.