Il costituzionalista Alfonso Celotto è stato intervistato stamane dal programma di La7, Coffee Break. Si parla di Forza Nuova e della possibilità di sciogliere il partito dopo la violenta manifestazione di sabato scorso a Roma. Entrando nel dettaglio tecnico della questione, Celotto ha spiegato: “La 12esima disposizione transitoria, i costituenti vollero metterla nelle disposizioni finali, quellie al di fuori della costituzione, perchè la costituzione è pluralista e ammette tutte le idee e le opinioni: si può costituire qualsiasi partito tranne il partito fascista, quindi un taglio netto rispetto alla storia”.
“Poi nel 1952 – ha proseguito Celotto – fu scritta la legge Scelba su come si sciolgono i partiti e nel 1957 è intervenuta la Corte costituzionale chiarendo che i motivi per sciogliere un’organizzazione, devono essere chiaramente quando va a cercare di riorganizzare il partito fascista, non basta invece l’apologia del fascismo, quindi parlarne, elogiarlo”. Il costituzionalista ha aggiunto: “Abbiamo visto in questi giorni i simboli del duce, le bottiglie di vino… quelli non sono reati vietati dalla Costituzione, ma bisogna riorganizzare il partito fascista”.
SCIOGLIMENTO FORZA NUOVA, CELOTTO: “SOLO UNA VOLTA E’ STATA APPLICATA LA LEGGE”
Fino ad oggi la legge è stata applicata una sola volta: “Ci sono state applicazioni in Italia solamente negli anni ’70, dopo una sentenza della magistratura: a quel punto è intervenuto il ministro degli interni con un proprio decreto che ha sciolto, in quel caso, ordino nuovo negli anni ’70, questa è la procedura costituzionale”.
Alfonso Celotto ha rilasciato oggi un’intervista a La Verità in cui di fatto ha spiegato che la politica può poco contro lo scioglimento di Forza Nuova: “E’ giusto che la politica intervenga e ne faccia l’esempio di portarlo in parlamento – ha detto commentando le sue parole – ma il compito di sciogliere un partito non spetta al parlamento, perchè c’è una procedura, spetta al governo, al ministro degli interni… bisogna discuterne in parlamento perchè lì vi è tutto l’arco costituzionale che deve affrontare il tema e capire se ci sono questi estremi, ma sarebbe improprio a mio avviso scioglierlo con un atto parlamentare”.