Reduce dalla prima esperienza da regista in un cortometraggio, Sebastiano Pigazzi è stato ospite di Oggi è un altro giorno per ricordare il nonno Bud Spencer. Figlio di Diamante Pedersoli, il giovane artista è pronto a ripercorrere le orme del nonno, punto di riferimento indissolubile…
Intervenuto nel salotto di Serena Bortone, Sebastiano Pigazzi ha spiegato: «Mi ispira per tutto quello che ha fatto. Ha fatto cose che sembrano dieci vite messe insieme. Ho un bellissimo ricordo». Poi una battuta sul rapporto tra nonno e nipote: «Era più un amico che un nonno. Parlavamo di calcio, delle sue avventure… Raccontava delle cose surreali a volte». (Aggiornamento di MB)
Sebastiano Pigazzi, l’astro nascente del cinema italiano
Sebastiano Pigazzi è il nipote di Bud Spencer. Il giovane attore, infatti, è figlio di Diamante Pedersoli, ultima figlia di Bud e della moglie Maria Amato (figlia del produttore cinematografico Giuseppe Amato). Sebastiano ha recitato nella serie di Luca Guadagnino “We are who we are”. “La passione per la recitazione l’ho sempre avuta. Nonno non ha mai incoraggiato i suoi parenti stretti a percorrere la sua strada. Mia madre, da ragazzetta, ha fatto comparsate in qualche suo film, più per gioco che per convinzione. Nonno sapeva che questo è un mestiere complicato e sarebbe stato preoccupato per me”, ha raccontato il giovane attore al Corriere della Sera un anno fa. Bud Spencer non era un nonno tradizionale: “Era più amico che nonno. Spesso giocavamo a scopa. Ma il ricordo più bello è quando restammo svegli fino all’alba per vedere le Olimpiadi”, ha svelato Sebastiano.
Sebastiano Pigazzi: sulle orme di nonno Bud Spencer.
Prima di recitare nella serie di Guadagnino, Sebastiano Pigazzi Pedersoli aveva tentato un provino per un film di Gabriele Muccino, ma gli è andata male: “Sono stato motivato a spingere in altre direzioni, come per dimostrare a me stesso che avevano sbagliato a scegliere l’altro attore”, ha raccontato al Corriere della Sera. L’occasione di recitare per Luca Guadagnino è nata in modo casuale, con un incontro all’aeroporto: “Mi siedo accanto e gli attacco bottone. La nostra conversazione è durata venti minuti e poi… mi ha scritturato. Era destino”. In quell’occasione, però, Sebastiano non si è presentato come il nipote di Bud Spencer, non volendo fare il raccomandato: “Poi il regista lo ha scoperto e mi ha detto: “Tuo nonno è una leggenda”. Mi ha fatto piacere”.