Simonetta Agnello Hornby, chi è la scrittrice e avvocato
Simonetta Agnello Hornby, avvocato e scrittrice, è nata a Palermo nel 1945 ma ha vissuto con la sua famiglia ad Agrigento fino al 1958. Non e andata a scuola fino alle medie: “In seguito, a 17 anni, sono andata a Cambridge per imparare l’inglese. Ho ultimato i miei studi universitari nel 1967, ho vissuto in Usa, in Zambia e in Inghilterra, dove ho conosciuto mio marito di cinque anni maggiore”. Simonetta Agnello ha conosciuto il marito Martin Hornby a Cambridge, da cui poi si è separata. La coppia ha avuto due figli: George e Nicolas Hornby. Dal 1972 vive a Londra. Ha esordito come scrittrice soltanto nel 2002, con il romanzo “La Mennulara” che racconta la vita e la morte di Rosalia Inzerillo, detta la Mennulara (la raccoglitrice di mandorle), sullo sfondo della sua terra d’origine, la Sicilia. Il libro è diventato un bestseller ed è stato tradotto in 19 lingue.
Simonetta Agnello Hornby e la malattia del figlio George
George Hornby, figlio di Simonetta Agnello Hornby, è malato di sclerosi multipla primaria progressiva. La diagnosi è arrivata nel 2002 insieme a “La Mennulara”: George era appena diventato padre e si accorse del tremore alle mani tenendo in braccio la figlia Elena. “Il 3 marzo 2002 ricevetti una telefonata dalla Feltrinelli. ‘C’è talento nel suo manoscritto, talento…’. Subito pensai a Giorgio: e se l’indomani mi avessero detto: ‘C’è un male incurabile in suo figlio, incurabile…’? Quando cedevo alla vanità, subito mi calava addosso un’ombra. Non lo volevo il talento. Volevo un figlio sano, e basta”, ha raccontato la scrittrice su Il foglio. Nel 2015 madre e figlio sono stati protagonisti del docu-reality “Io & George”, un viaggio da Londra alla Sicilia per sensibilizzare sulle problematiche delle persone disabili. Nel 2017 hanno scritto insieme il libro “Nessuno può volare”: “Ho inserito Giorgio nel mio lavoro: non è vero che può fare tutto quello che possiamo fare noi, ma in qualunque lavoro c’è qualcosa che un disabile può fare. Nessun uomo può volare, e Giorgio non può più camminare: ma si può fare di più, si può fare altro”, ha spiegato la scrittrice