Fratelli D’Innocenzo, chi sono? I due registi ospiti di X Factor nella fase degli Home Visit fortemente voluti da Emma Marrone. Da Tor Bella Monaca al grande successo riscontrato a Berlino dove hanno vinto l’Orso d’Argento per il film “Favolacce”. Una carriera in ascesa quella dei due registi romani che, dopo il grandissimo successo di “Favolacce”, presto firmeranno la prima serie per Sky. Intervistati da La Stampa, il duo ha raccontato: “da Tor Bella Monaca a Berlino, hanno scritto. Un po’ come se venissimo dal carcere, dal nero più nero. E invece noi ci sentiamo privilegiati”. Damiano ha poi aggiunto: “a casa nostra era come se fossimo a Oxford. Siamo cresciuti tra i libri, tra gli scrittori, nella cultura; veniamo dal principato di Tor Bella, e quel principato era la nostra famiglia”.
In realtà nè Fabio nè Damiano avevano mai pensato di fare i registi o gli sceneggiatori. “La prima volta che abbiamo pensato di scrivere non avevamo nessun motivo particolare” ha detto Fabio precisando – “non c’era l’idea che quelle sceneggiature, poi, sarebbero diventate qualcos’altro. Noi volevamo solo scrivere il nostro film, quello che ci avrebbe fatto piacere vedere. Eravamo ancora estremamente ignoranti su come funziona l’industria del cinema”.
Fabio e Damiano, i Fratelli d’Innocenzo: “Quando qualcuno vince un premio, vinciamo un po’ tutti”
Fabio e Damiano, i Fratelli d’Innocenzo hanno scritto i film “Favolacce” e “La Terra dell’abbastanza” quando avevano soli 19 anni. “E il tempo che è passato da quando li abbiamo pensati a quando li abbiamo girati non ci ha aiutato; non sono stati anni utili per sviluppare meglio le nostre idee, o per darci una consapevolezza maggiore. Abbiamo girato gli stessi film che avevamo in mente a quell’età, e forse, chi lo sa, a girarli a quell’età sarebbero stati anche più belli” – ha detto Fabio. Poi è arrivata la grande popolarità grazie all’Orso d’Argento vinto al Festival di Berlino. Un riconoscimento prestigioso che Fabio ha commentato così: “quando qualcuno vince un premio, vinciamo un po’ tutti. Ricordo quando Alice Rohrwacher ebbe successo; ero felice perché era una regista ed era giovanissima. Da quel momento, sono cambiate diverse cose. Forse poche, ma sono cambiate”.
Infine i due fratelli parlando della scrittura hanno sottolineato: “scrivere è sempre stata un’estensione di quello che siamo. Da giovanissimi siamo stati pubblicati su Il manifesto e su Alias con i nostri disegni, e a 13, 14 anni abbiamo completamente smesso perché la pressione era diventata troppo forte”. La svolta è arrivata con Matteo Garrone: senza di lui, forse, adesso staremmo ancora cercando di girare il nostro primo film. Quando si è sparsa la voce che stavamo lavorando con lui, sono stati i produttori a chiamarci. Si è completamente ribaltata la prospettiva”.