«Abolirò la prostituzione»: a dirlo è nientemeno che il Premier di Spagna Pedro Sanchez, socialista e simbolo del progressismo europeo. Durante l’ultimo Congresso del Partito Socialista Operaio Spagnolo (PSOE) il Capo del Governo ha ribadito uno dei suoi “antichi” cavalli di battaglia contro lo sfruttamento della prostituzione: «La prostituzione è uno degli aspetti più crudeli della femminilizzazione della povertà e una delle peggiori forme di violenza […] schiavizza le donne».
Secondo il Partito Popolare, Sanchez starebbe speculando elettoralmente per ottenere consenso nell’elettorato femminile: di contro, il PSOE punta dritto comunque ad ottenere quanto già promesso nel 2019 quando si presentò davanti agli elettori per convincere l’elettorato più di sinistra di Unida PODEMOS. Dal 1995 in Spagna è di fatto stata depenalizzata la prostituzione, prevedendo solo sanzioni per protettori e sfruttatori (simile a quanto accade in Italia): Sanchez ora vuole aggiungere multe salate anche per i clienti di prostitute “libere”, per chi affitta e anche per chi mette a disposizione i locali a luci rosse.
LA SPAGNA E I TEMI “ETICI”
È rimbalzato in questi giorni di forte dibattito in Spagna per la proposta del Premier socialista, il calcolo fatto dall’ONU nel 2016 secondo cui l’industria della prostituzione vale circa 3,7 miliardi di euro all’anno: dopo Porto Rico e Thailandia, la Spagna è uno dei maggiori centri mondiali per la prostituzione e in un passato sondaggio del 2009 uno spagnolo su tre ha ammesso di avere pagato per delle prestazioni sessuali. «Avanzeremo rafforzando l’Europa. E avanzeremo abolendo la prostituzione, che schiavizza le donne», ha ribadito il Premier nel Congresso PSOE di Valencia. Proprio perché la legge vieta la prostituzione nei luoghi pubblici, negli anni si sono sviluppate diverse case, locali e alberghi dove poterla praticare senza essere fuori legge: si stima che oggi in Spagna vi siano almeno 300mila prostitute in attività, con quasi 1400 club registrati. Proprio per questi motivi la proposta socialista sembra cominciare del tutto in salita e con poche probabilità di giungere a pieno regime: Sanchez però tira dritto e apre anche ad altre novità sui temi etici. La Ministra della Sanità Carolina Darias ha annunciato infatti che l’obiettivo del Governo è allargare il diritto alla riproduzione assistita alle donne single, lesbiche e transessuali: come riporta l’Huffington Post, nelle regioni spagnole la situazione è molto differente, con alcune comunità autonome che permettono la riproduzione assistita garantita solo alle donne eterosessuali.