«La cosa dovrebbe fare riflette è perché questi hanno pensato possibile e utile un attacco di questo genere. L’attacco alla Cgil è un attacco a tutto il sindacato del Paese, c’è stato il tentativo di agire sul disagio totale. Questi sono fenomeni che stanno avvenendo anche da altre parti, credo sia stata decisiva la reazione che c’è stata nel nostro Paese. Io penso che sia importante prendere provvedimenti: un atteggiamento squadrista e fascista va colpito sul nascere», così Maurizio Landini sull’attacco alla Cgil di dieci giorni fa.
Intervenuto ai microfoni di Porta a porta, Maurizio Landini ha aggiunto: «Già la situazione era grave prima, la pandemia ha peggiorato la situazione: è aumentata la povertà, è aumentata l’insicurezza. C’è un malessere a cui bisogna dare delle risposte». Un riferimento anche alla manifestazione “Mai più fascisti”: «La vera sconfitta di questi violenti credo sia la bellissima manifestazione di sabato pomeriggio, una manifestazione di popolo: si è capito che dietro una violenza di questo genere veniva messa a rischio la nostra democrazia».
MAURIZIO LANDINI: “PENSIONI, QUOTA 102 È PRESA IN GIRO”
Dopo aver invocato lo scioglimento di Forza Nuova – «Forza Nuova ha già assaltato L’Espresso, ha menato dei giornalisti. È una forza che si richiama al fascismo, è sotto gli occhi di tutti» – Maurizio Landini è tornato sul green pass: «Noi al governo già da luglio abbiamo detto che bisognava arrivare all’obbligo vaccinale. In Italia lo hanno fatto solo per chi lavora nella sanità e nelle Rsa. Noi non abbiamo mai avuto dubbi, abbiamo avuto preoccupazione per divisione nei luoghi di lavoro. Era utile accompagnare questa fase con i tamponi a carico delle imprese».
Altro dossier parecchio discusso è quello sulle pensioni, questa l’analisi di Maurizio Landini: «Sulle pensioni abbiamo una piattaforma unitaria, abbiamo proposto una riforma vera del sistema e questa non lo è. La discussione non è passare da Quota 100 a Quota 102, che è un po’ una presa in giro. Non è ciò che serve al nostro Paese. Stiamo dicendo al governo che appena il tavolo ci sarà siamo pronti ad avanzare le proposte di riforma».