A seguito della notizia diffusa nella mattinata odierna circa l’introduzione di test Invalsi e pagelle anche per prof e presidi, è giunta negli scorsi minuti una nota del Miur tesa a fare chiarezza sull’argomento. Una precisazione che riportiamo integralmente di seguito: “Con riferimento a notizie di stampa pubblicate in data odierna, fonti del Ministero dell’Istruzione precisano che non si sta lavorando a ‘voti’ o ‘pagelle’ per dirigenti e insegnanti”.
Per contro, “si lavora, come effettivamente previsto dall’atto di indirizzo politico per il 2022, alla valorizzazione e formazione del personale e al miglioramento della valutazione del sistema scolastico nel suo complesso, non certo con l’obiettivo di assegnare ‘voti’, ma per garantire una sempre maggiore qualità dell’offerta formativa proposta a studentesse e studenti. In questo senso, anche il potenziamento del corpo ispettivo è inteso come sostegno alle scuole e alla loro autonomia”.
PROF E PRESIDI, TEST INVALSI ANCHE PER LORO?
Novità in arrivo nel mondo della scuola, dove anche i prof e i presidi saranno sottoposti a loro volta a test Invalsi e a pagelle. Una notizia che scuote senza dubbio il mondo dell’istruzione e che trova spazio sull’edizione odierna del quotidiano “Il Messaggero”, che evidenzia come l’obiettivo ministeriale sia quello di migliorare l’offerta formativa per gli studenti e individuare le carenze presenti nelle attività scolastiche. Quali saranno, dunque, i risvolti di questa innovazione nell’educazione scolastica?
Come scrive la testata capitolina, scenderanno in campo gli ispettori del Miur, ma non solo: “L’idea è di dare un vero ruolo anche ai comitati di valutazione creati ad hoc all’interno delle singole scuole, formati dai docenti stessi, che con gli strumenti dell’Invalsi andrebbero a valutare le attività interne all’istituto. Per il personale scolastico è in arrivo infatti un sistema di valutazione che dovrà coinvolgere l’intero sistema, dirigenti compresi, partendo dall’autonomia della singola scuola”.
TEST INVALSI E PAGELLE PER PROF E PRESIDI: PARLA IL MINISTRO BIANCHI
In riferimento a tale questione, si evidenzia la presenza di un atto di indirizzo per l’anno 2022, firmato dal ministro all’Istruzione, Patrizio Bianchi, nel quale si dice chiaramente che “occorre promuovere e potenziare l’attività di valutazione delle scuole, dei dirigenti scolastici e del personale docente, valorizzandone gli esiti, anche a supporto del processo di sviluppo dell’autonomia scolastica. È importante dare avvio a un processo di revisione e rafforzamento del sistema nazionale di valutazione, quale strumento di accompagnamento delle istituzioni scolastiche, nell’ottica di un impegno costantemente orientato al miglioramento della qualità della propria offerta formativa. Tale obiettivo verrà raggiunto anche attraverso il potenziamento del contingente del corpo ispettivo”.
Inoltre, segnala “Il Messaggero”, Bianchi, nel corso di un convegno sulla valutazione a cura della Flc Cgil, ha asserito: “Abbiamo bisogno dei dati, ma vanno presi con molta attenzione, avendo presente a cosa servono e in quale contesto li abbiamo raccolti. Non c’è in nessun modo, da parte mia, il mito del dato di per sé, né sono convinto che il dato debba governare le scelte. I dati sono un supporto, uno strumento e il perno fondamentale è l’autonomia: la valutazione delle attività svolte nel contesto educativo deve essere svolta nella collegialità da chi porta avanti il ruolo dell’educazione”.