Continua a far parlare di se la serie tv da record di Netflix, Squid Game. L’ultima notizia in merito è riportata in queste ore dal quotidiano Il Messaggero, e riguarda dei biglietti ‘misteriosi’, molto simili a quelli della stessa serie tv sudcoreana, lasciati dinanzi ad alcune scuole di Roma. Nei bigliettini si leggeva: “Cerchio, triangolo, quadrato. Vuoi cambiare vita? 351xxxxxxx”. In basso a destra viene indicata l’età dei partecipanti, dai 18 ai 35 anni, ma è ovvio che i tagliandini sono finiti nelle mani dei piccoli e successivamente dei loro genitori, ed è stato il caos. Numerosi sono stati infatti i curiosi, fra gli alunni, che hanno chiamato il numero di telefono indicato, che comunque squillava a vuoto, fino a sentirsi la segreteria con la famosa e inquietante canzoncina spesso e volentieri suonata proprio in Squid Game.
Come scrive Il Messaggero i biglietti sono apparsi di preciso nel quartiere Appio, fuori da un istituto comprensivo di elementari e medie, nonché in alcuni palazzi di via Amelia, quindi all’istituto Santa Dorotea, elementare di via Matera. «Questa mattina dei bambini di quarta stavano giocando tra loro», con calci e pugni fra maschietti, racconta suor Alberta, a capo dell’istituto dal 2002: «Mi sono informata, mi hanno parlato di una serie tv, anche perché i ragazzini mi hanno detto che stavano facendo il gioco del calamaro…», per poi scrivere ai genitori: «State attenti a lasciare mezzi tecnologici in mano ai vostri figli».
SQUID GAME, BIGLIETTI FUORI DA SCUOLA DI ROMA: “MIO FIGLIO L’HA TROVATO…”
Intanto qualche genitore ha allertato i carabinieri circa i biglietti di Squid Game lasciati in giro senza alcun apparente significato, «All’uscita di scuola – racconta una mamma – mio figlio ha trovato il bigliettino con i simboli di Squid Game. Volevo avvertirvi. Sono i simboli di una serie sotto accusa perché parla di alcuni giocatori che se perdono vengono uccisi. È successo che questi bigliettini ce li avevano in mano anche molti bambini delle elementari, ho avvisato i carabinieri, al tg parlavano di una sorta di istigazione al suicidio, potrebbe esserci dietro una challenge, però chissà chi c’è dietro, qualcuno che li adesca? Occhio». L’allarme è durato circa 12 ore, visto che in serata si è scoperto che si trattava di un’iniziativa di marketing di un’agenzia immobiliare.