Una maggioranza Ursula aperta anche a persone di Centrodestra pragmatiche come Giorgetti: così Carlo Calenda ai microfoni di Coffee Break. Il leader di Azione ha esordito commentando il buon risultato ottenuto alle comunali di Roma: «Quello che ha funzionato è un metodo di fare politica molto serio e profondo, senza farsi tirare dentro la polemica fascisti-comunisti, che sta sulle cose. E’ un metodo che intendo esportare su piano nazionale, credo che il Paese sia pronto: il dato di queste elezioni è che sono stati sconfitti i sovranisti e il Movimento 5 Stelle».
«Io credo che il Covid e la gestione di Draghi abbiano dato l’idea ai cittadini che c’è un’altra politica possibile: una politica che non è contro, ma che è per qualcosa. Se noi sfruttiamo questa cosa, il Paese cambia», ha spiegato Carlo Calenda nel corso del suo intervento, delianeando il perimetro della possibile coalizione di governo: «Azione deve diventare sufficientemente forte, superando il 10%, per fare un governo che tenga insieme le persone di Centrodestra pragmatiche e europeiste, penso a Forza Italia ed a persone come Giorgetti, e il Partito Democratico, che può staccarsi dalla frangia estrema del Movimento 5 Stelle».
CARLO CALENDA: “NON POSSIAMO PERMETTERCI GOVERNO SOVRANISTA”
«In Europa questo è il governo: FI sta con il Pd e sostiene la von der Leyen contro i sovranisti Salvini-Meloni, il M5s invece si è spaccato. Non può che essere questo lo schema»
, ha messo in risalto Carlo Calenda, che ha lanciato un monito sul possibile exploit sovranista: «Non possiamo permetterci un governo sovranista, che ci farebbe saltare in aria perché contro l’Ue, oppure che il M5s torni ad essere forte per ricominciare con le loro idiozie».
Carlo Calenda si è poi detto a favore di una legge elettorale di tipo proporzionale: «È necessario chiudere la stagione del bipolarismo perché è stata drammatica: io sono sempre stato per il maggioritario, ma dopo 30 anni in cui l’Italia è peggiorata rispetto agli altri Paesi europei e i governi sono stati instabili, forse bisogna ritornare a una politica riformista, tranquilla e pragmatica che credo sia esattamente quello che fa Draghi».