Secondo il portavoce del Cts, il comitato tecnico scientifico, nonché presidente dell’Iss, istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, è molto probabile che tutta la popolazione già immunizzata verrà sottoposta ad una terza dose, un richiamo. Intervenendo stamane a margine di un convegno in quel di Venezia, il professor Brusaferro ha parlato di “scenario verosimile”, commentando appunto quanto scritto sopra, per poi aggiungere: “È comunque sempre importante acquisire dati, monitorare, valutare la persistenza della risposta immunitaria in tutta la popolazione. Quando avremo evidenze scientifiche queste verranno declinate in chiave operativa”.
Brusaferro ha parlato anche della regione Veneto, spiegando che “sta facendo un ottimo lavoro con le scuole sentinella”, e rimanendo sulla questione scuola ha spiegato che a livello nazionale: “ha posto molta attenzione e grande rigore nel rispetto delle norme, fin dal principio. Ma la vita in classe è solo un momento, è fondamentale che i ragazzi stiano attenti anche nella vita extra scolastica. Noi, per parte nostra, presentiamo sempre le curve della popolazione più giovane per monitorare tutto il fenomeno”.
I PROFESSORI BRUSAFERRO E VAIA SULLA TERZA DOSE DI VACCINO COVID: LE LORO PAROLE
Di terza dose del vaccino anti covid ne ha parlato anche il professor Francesco Vaia, direttore sanitario dell’Istituto Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani di Roma, che ai microfoni de Il Messaggero ha spiegato: “Concordo con l’assessore alla Sanità del Lazio, Alessio D’Amato: l’operazione dose aggiuntiva per rinforzare la protezione deve procedere veloce, saranno poi i dati e la ricerca a dire se sarà necessario scendere anche fino ad altre classi di età”.
Vaia si è detto però preoccupato dai troppi italiani che ancora non si sono sottoposti al vaccino: “Abbiamo anche un altro problema – ha confessato – sono ancora troppo numerosi gli italiani che non si sono vaccinati. Giusta la dose booster per gli altri, ma se resta troppo vasta la platea dei non immunizzati, il virus continuerà a circolare e ciò rappresenta un guaio. Mentre diamo le terze dosi, non dobbiamo distrarci dell’obiettivo più importante: vaccinare più persone possibili. Ne usciamo – ha concluso – solo vaccinando coloro che hanno rifiutato l’iniezione”.