Il fotografo Steve McCurry è intervenuto in qualità di ospite a “Oggi è un altro giorno”, trasmissione di Rai Uno condotta da Serena Bortone. Le sue immagini hanno documentato a colori conflitti internazionali, inclusa quella iconica della ragazza afghana fiero e pieno di dolore: “In quel periodo stavo facendo fotografie per narrare la storia dei profughi al confine dell’Afghanistan. Era il 1984. Una mattina sentii delle voci di ragazzine in una scuola. Chiesi alla maestra di entrare, vidi quella bimba e non avevo dubbi che il suo era il volto che cercavo. Quella foto sembra fatta in studio, la luce era perfetta, ho catturato quel momento in cui ha guardato nel mio obiettivo. La sua dignità è meravigliosa, così come la sua perseveranza”.
Diciassette anni più tardi, McCurry è tornato in Afghanistan per cercare di ritrovare quella bimba, ormai donna: “Sono tornato nello stesso campo profughi, abbiamo trovato la sua maestra, abbiamo mostrato la sua foto a centinaia di persone, fino a quando abbiamo incrociato suo fratello, che ci ha portato da lei. Capii subito che era lei e lei non aveva assolutamente idea del fatto che la sua foto fosse stata pubblicata milioni e milioni di volte. Non sapeva niente neppure suo marito”. Ma cos’è che attira l’attenzione di un fotografo esperto come Steve? “I bambini sorprendono sempre, trovano sempre la bellezza della vita e sanno sorprendere. A ispirarmi è la situazione, difficile descriverla. Si tratta di un’attrazione del momento”. (aggiornamento di Alessandro Nidi)
Steve McCurry: la sua foto più famosa
Steve McCurry, nato nel 1950 a Philadelphia, è uno dei fotografi più famosi al mondo, vincitore del World Press Photo. Per oltre 40 anni, McCurry ha fotografato bambini: il suo ritratto più famoso, infatti è “Ragazza afgana”, scattato in un campo profughi in Pakistan nel 1984. “Mi accorsi subito di quella ragazzina […]. Aveva un’espressione intensa, tormentata e uno sguardo incredibilmente penetrante – eppure aveva solo dodici anni. Siccome era molto timida, pensai che se avessi fotografato prima le sue compagne avrebbe acconsentito più facilmente a farsi riprendere, per non sentirsi meno importante delle altre”, ha raccontato il fotografo americano, ricordando come è nata l’iconica foto, pubblicata sulla copertina della rivista National Geographic Magazine del numero di giugno 1985. Steve McCurry ha riunito in un libro, “Bambini nel mondo”, i ritratti dei più piccoli scattati nella sui viaggi: “Da loro ho capito che ovunque tu sia nato, ti affacci ovunque nello stesso modo, innocente, senza preconcetti”, ha detto a Repubblica.
Steve McCurry: la moglie e la figlia del fotografo
Steve McCurry è sposato con Andie Belone, nativa americana della tribù degli Hopi: “Stavo facendo alcune foto in Arizona quando un amico comune ci ha presentati. Io mi ero messo in testa di arrivare al Grand Canyon, lei mi ha aiutato. Era il 2007”, ha raccontato qualche anno fa a Vanity Fair. Il fotografo americano ha sempre viaggiato molto e la moglie lo ha accompagnato il più possibile: “Io e Steve abbiamo avuto l’enorme fortuna di viaggiare tanto per il mondo da coppia. Eravamo una sorta di “snob degli aeroporti”: ci muovevamo leggeri, non avevamo problemi all’imbarco o allo sbarco…”, ha raccontato Andie. Le cose sono cambiate nel dicembre 2016, quando è nata la loro prima figlia Lucia, che è diventata il soggetto preferito di McCurry: “La prima volta che ho scattato una foto a Lucia è stato un attimo dopo la sua nascita. La fotografo ogni giorno”.