VALENTINO ROSSI E LA POLEMICA CON MARQUEZ
Ospite de Le Iene, Valentino Rossi ripercorrerà ovviamente una carriera giunta al termine, con due Gran Premi rimasti prima del ritiro. Inevitabile (sarà così) il ricordo dei 9 titoli Mondiali – uno per ogni classe – ma anche la più grande delusione, se restiamo sugli aspetti prettamente sportivi: quel Mondiale che nel 2015 gli fu “scippato” dalla premiata ditta Jorge Lorenzo-Marc Marquez. Un duo, perchè il titolo lo vinse il primo (che peraltro era compagno di squadra di Rossi, con la Yamaha M1) ma l’aspra polemica con il Dottore riguardò l’altro, che arrivò terzo in classifica a 83 punti da Valentino ma fu fondamentale per quanto accadde. Naturalmente, in quei giorni anche chi non è propriamente appassionato di MotoGp aveva seguito le vicende di un Valentino Rossi arrivato al comando della graduatoria dal primo al penultimo Gran Premio.
C’era già stata qualche ruggine con Marquez che, campione del mondo in carica, era caduto tre volte nelle prime 7 gare e dunque era stato costretto a dare addio ai sogni di gloria. Tuttavia, forse in nome del patriottismo o forse per la rivalità con Rossi, Marquez aveva deciso che la sua missione sarebbe stata quella di incoronare Lorenzo. Naturalmente bisognerebbe parlare al condizionale perchè di certo non c’è alcunchè, ma i fatti sono sotto gli occhi di tutti e ognuno li ha giudicati. Dopo Phillp Island, terzultima prova del Mondiale di MotoGp vinta da Marquez, si era arrivati con una situazione di classifica che poneva Rossi primo con 296 punti e Lorenzo secondo a quota 285. Marquez, a 220, fuori dai giochi.
IL MONDIALE “SCIPPATO” A VALENTINO ROSSI, L’ULTIMA VERA CHANCE
Si era andati così in Malesia: qui Daniel Pedrosa e Jorge Lorenzo si giocavano la vittoria, ma improvvisamente era esploso tutto. Rossi, a caccia del grande rivale per provare a guadagnare altri punti fondamentali, si era trovato a dover fare i conti con un Marquez che, palesemente più veloce di lui, lo sorpassava per poi frenargli davanti e fargli perdere tempo. Fino a che, su una curva, a Valentino erano presi i due minuti: lo aveva affiancato e guardato, e poi aveva malignamente (o forse no?) allungato il piede. Risultato: Marquez a terra, Rossi comunque terzo nel Gp Malesia e con un vantaggio di 7 punti su Lorenzo, da difendere nell’ultima gara.
Quando Valentino si era presentato alla direzione corse per spiegare l’accaduto, Marc lo aveva accolto con un sorriso sardonico e sarcastico; la risultante di quella querelle aveva avuto l’effetto di non penalizzare Rossi sull’esito della Malesia, ma di farlo partire dall’ultima fila a Valencia. Nell’ultima gara del Mondiale MotoGp Valentino Rossi aveva spinto e rimontato, ma fino al quarto posto che, con Lorenzo vincitore e “scortato” da Marquez (che per tutto il tempo aveva solo badato a che Pedrosa non ingaggiasse una rischiosa battaglia con il leader, in maniera smaccatamente palese nel finale), non era stato sufficiente. Lorenzo aveva vinto il titolo, Rossi aveva perso il rispetto nei confronti di un Marquez che lo aveva sempre additato come idolo di infanzia e gioventù, mentre il Dottore aveva sempre esplicitato la stima nei confronti del catalano. Fino a quel giorno, appunto.