Luca Ricolfi, docente di analisi dei dati, spesso e volentieri opinionista in varie trasmissioni tv, non vede di buon occhio un allentamento delle restrizioni, così come preventivato da alcune forze politiche. Parlando nella serata di ieri in diretta tv con il programma di casa Rai Uno, E’ già domani, ha confessato sul tema: “Un ulteriore rilassamento delle misure prospettata da alcune forze politiche non la vedo favorevolmente perchè ho fatto qualche calcolo. Noi siamo in una situazione simile a quella di un anno fa: abbiamo il vantaggio del vaccino ma lo svantaggio della Variante delta e queste due forze si bilanciano, quindi la situazione non è molto diversa da 12 mesi fa. cosa aspettarci? che alcune condizioni peggiorino, noi andiamo verso la stagione fredda, in cui prevale la vita al chiuso e a questi due fattori di rischio porteranno un raddoppio o una quadruplicazione dei casi”.
Quindi il professor Ricolfi ha aggiunto: “L’efficacia del vaccino che sta riducendosi, quelli che hanno fatto il vaccino nei primi mesi dell’anno sono scoperti, quindi la terza dose diventa cruciale. se prendiamo sotto gamba il problema di immunizzare tutti quelli che si sono vaccinati presto, rischiamo molto. lo dico con rammarico, io non sono contento di fare una terza dose, ma non farla comporterà rischi perchè l’efficacia del vaccino si sta attenuando”. Secondo Ricolfi c’è stata un’Italia a due facce nei confronti della pandemia: “L’Italia ha fatto malissimo nella prima fase della pandemia, non ha fatto ciò che doveva, uno dei peggiori approcci alla pandemia, mentre nella seconda fase, grossomodo dall’insediamento del governo Draghi, l’Italia si è comportata in uno dei modi migliori fra le società occidentali”.
LUCA RICOLFI, DAL COVID ALLE PENSIONI PASSANDO PER IL REDDITO DI CITTADINANZA
Si è parlato anche della rottura di ieri fra il premier Draghi e i sindacati sulla riforma pensionistica, e a riguardo il professor Ricolfi ha confessato: “Trovo interessante che ad allearsi coi sindacati non sia la sinistra ma la destra, ma forse dovremo abituarci al fatto che sarà così, in ogni caso sorprende. La mia impressione è che da 25 anni, da quando si riforma la pensione i sindacati hanno sempre remato contro in quanto comporta sacrifici oggi per dare più reddito a figli e nipoti. I sindacati fanno il loro mestiere, non hanno visione in medio periodo, non hanno interesse di tutelare il paese in prospettiva ma solo i propri iscritti in questo momento, cercando quindi di ottenere il più possibile in termine pensionistici. Non so se sia il momento di una riforma organica ma ce ne è bisogno, e se non ci riesce Draghi chi la può fare in futuro?”.
Su Quota 100 e il reddito di cittadinanza: “L’Italia è più o meno la stessa di Quota 100 a parte il covid, ciò che non c’è più è il Movimento 5 Stelle, è il potere che aveva e anche la Lega nel momento che veniva costituito il governo gialloverde, non ce l’hanno più. Oggi è ancora più difficile fare ciò che si vuole, Quota 100 e il reddito di cittadinanza sono state un errore ma queste forze politiche non vogliono ammettere di aver fatto un danno al paese”.