Sergio Leali, presidente dell’associazione istruzione famigliare, è intervenuto all’Adnkronos per parlare della denuncia di scuole clandestine no vax presenti in Alto Adige: “Le critiche alle scuole clandestine no vax sono un attacco all’homeschooling, frutto delle scarsissime conoscenze che si hanno sull’istruzione parentale che può essere scelta dalle famiglie italiane secondo norma di legge. Il vaccino non è obbligatorio per nessuno e il green pass non lo è per gli studenti, quindi neanche per chi fa scuola a casa“.
Leali ha aggiunto: “Mi sembra una montatura. Visto il momento storico è molto facile scivolare nell’esaltazione di un fenomeno con aspetti negativi di queste scelte sovradimensionati e virtuosi invece sottodimensionati. Non è possibile fare generalizzazioni senza conoscenze specifiche sui singoli casi – prosegue Leali – L’istruzione parentale si può espletare al di fuori delle mura domestiche attraverso scuole parentali che ripropongono lo schema scolastico; o tramite esperienze di istruzione familiare, che hanno tutta una serie di connessioni con la comunità. Ma sempre sulla base di due pilastri essenziali sanciti dall’articolo 33 della Costituzione: scienze libere in libertà di insegnamento; e linee generali d’istruzione individuate dallo stato, indicate a livello nazionale nel curriculum del 2012, aggiornato nel 2018 per quanto riguarda i parametri essenziali e minimi”.
SERGIO LEALI (LAIF): “SCUOLE NO VAX? INSULTO A EDUCAZIONE PARENTALE”
Sergio Leali, presidente Laif, ha parlato all’Adnkronos della possibile presenza di scuole clandestine no vax in Alto Adige: “Questo è un termine poliziesco, un insulto all’educazione parentale. – esclama – Le ispezioni sono ammissibili solo se ci sono problematiche legate all’ordine pubblico. Il momento dell’accertamento è innanzitutto quello della comunicazione annuale da parte dei genitori al dirigente scolastico o al sindaco sulle capacità tecniche ed economiche della famiglia ad assolvere alla formazione dei figli; quindi quello della verifica che l’effetto del lavoro familiare abbia raggiunto quei traguardi ed obiettivi ritenuti fondamentali”.
“Attenzione – sottolinea Leali – non automaticamente revocabile per una bocciatura all’esame da privatista, così come una scuola non chiude se un alunno deve ripetere l’anno. Voglio ricordare – conclude il presidente di Laif – che i genitori sono in prima persona responsabili e si fanno carico di un lavoro non indifferente. Non ricorrono infatti ad un processo di delega forte come avviene nella scolarizzazione”.