Botta e risposta a toni duri sul tema del Ddl Zan: l’influencer Tommaso Zorzi è furioso poiché il Senato ha approvato la tagliola, ovvero la richiesta di non passare al voto gli articoli della contro l’omofobia, mentre Hoara Borselli lo accusa di essere un ipocrita. L’ex concorrente del Grande Fratello Vip, in queste ore, ha pubblicato numerosi sfoghi, in cui si scaglia contro la destra e, in particolare, contro Matteo Salvini.
“Oggi è il giorno in cui l’odio è passato in Senato. Dopo mesi di battaglie dobbiamo dirci sconfitti. Da Salvini alla Meloni, passando per Forza Italia, per arrivare a quel vigliacco di Renzi che non si è nemmeno presentato: sono tutti complici. E a pagarne le conseguenze saranno il ragazzino bullizzato a scuola, la donna trans che dovrà evitare gli sguardi di chi la deriderà sotto i baffi e la coppia omosessuale che dopo essere stata pestata dovrà subire una seconda umiliazione in aula”, questo il messaggio di Tommaso Zorzi. E ancora: “Mi vergogno di essere italiano”.
Ddl Zan, Tommaso Zorzi: “Mi vergogno di essere italiano”. Il botta e risposta con Hoara Borselli
Tommaso Zorzi, polemico contro la mancata discussione del ddl Zan in Senato, ha rivolto un attacco diretto alla Lega tra i commenti di un post di Matteo Salvini in cui il leader del Carroccio si è detto disposto a ridiscutere il tema, a patto che si “riparta da basi solide e condivise” e che “si tolga dalla contesa i bambini, la libertà di educazione e la censura per chi ama e difende la famiglia”. “Per la Lega esiste un rispetto per l’omosessualità e le altre minoranze o va bene solo fare i festini di nascosto con ragazzini escort di 20 anni e tanta bomba come Morisi?”, ha chiesto l’influencer in un commento che, a quanto rivela, è stato successivamente eliminato.
Matteo Salvini non ha risposto all’ex concorrente del Grande Fratello Vip, ma a farlo è stata Hoara Borselli. La conduttrice lo ha definito un “moralizzatore ipocrita” e lo ha accusato di essere “avverso all’odio” in un post sul suo profilo Instagram. “Per attaccare Salvini utilizza la condizione di Morisi, già fortemente strumentalizzato e sottoposto a gogna mediatica, denigrandolo per la sua vita privata con un giustizialismo squallido che fa emergere per l’ennesima volta una morale ipocrita. Se l’omosessuale è di destra per Zorzi è da condannare. Vergogna!”, ha scritto.