Celebrato da Google con il doodle odierno, Kanō Jigorō è considerato una leggenda del judo. Anche se non è ancora nota la reale causa della sua morte, avvenuta nel maggio del 1938. La causa ufficiale è infatti la polmonite, ma altre fonti hanno indicato come causa del decesso l’intossicazione alimentare. E non è tutto. Negli anni Novanta sono circolate voci sul possibile avvelenamento del padre del judo. Il motivo? L’opposizione di Kano al militarismo giapponese…
Il judo, fortunatamente, non è morto con Kanō Jigorō. A partire dagli anni Cinquanta sono sorti club in tutto il mondo, fino all’introduzione a sport olimpico alle Olimpiadi di Tokyo del 1964. Ma la vera eredità del maestro era il suo idealismo, come raccontato in un discorso del 1934: «Niente sotto il sole è più grande dell’educazione. Educando una persona e inviandola nella società della sua generazione, diamo un contributo che estende le cento generazioni a venire». (Aggiornamento di MB)
LE MASSIME DI KANŌ JIGORŌ
Continuiamo a celebrare il grande maestro del Kung Fu Kanō Jigorō, colui che inventò la disciplina e che viene oggi celebrato da Google con un Doodle, scoprendo alcune delle curiosità che lo riguardano. “La flessibilità può neutralizzare la forza bruta’ che fa di questa disciplina non solo una semplice arte marziale o uno sport ma una vera e propria filosofia di vita”, era solito riportare il Maestro, sottolineando come la violenza, la brutalità, non avrebbe mai avuto la meglio sul cervello. Altra massima è “La via inizia con il dare e prosegue nello stare insieme per crescere e progredire”, facendo riferimento a quanto sia importante donare, condividere ed essere altruisti.
Quindi un’ultima massima, che si sposa alla perfezione con le due precedenti, e che fa chiaramente capire quanto secondo Kanō Jigorō non fosse importante vincere: “Il pensiero fisso di dover vincere a tutti i costi – proiezione nel futuro – o di non essere sconfitti – legame con il passato – provoca una fissità psicologica che rende incerti e toglie la possibilità di essere disponibili all’azione”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
KANŌ JIGORŌ, CHI È? IL MAESTRO INVENTORE DEL KUNG FU CHE AMAVA… IL BASEBALL
Visto che oggi Kanō Jigorō viene celebrato da Google con uno spettacolare Doodle, vogliamo farvi scoprire qualcosa del Maestro di arti marziali che inventò il judo e che magari non conoscete. Partiamo dal dire che Kanō Jigorō fu il primo fondatore di un club… di baseball in Giappone. Proprio così perchè stando a quanto pubblicato da Italiajudo.com, il suo primo amore non fu il judo bensì appunto il baseball, e si narra che una notte dovette difendersi da una tentata rapina con una mazza da baseball, ricevendo un duro colpo dai delinquenti.
“La vera gentilezza verso i propri amici si esplica dando loro seri consigli quando è necessario, in maniera altruistica e senza paura di offenderli”, era solito ripetere il grande maestro inventore del judo, figura che oltre ad essere un professionista indefesso e un atleta, era anche ritenuto in un certo qual senso un filosofo, cosa che si sposa perfettamente con la filosofia giapponese delle arti marziali, non solo una disciplina ma un vero e proprio stile di vita a cui dedicare anima e corpo, in tutti i sensi. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
KANŌ JIGORŌ, CHI È, IL JUDO, I 2 PRINCIPI E L’AMICIZIA
Sono in particolare due i principi che fondano e regolano la nobile arte del judo, ideati dal grande Kanō Jigorō: “Seryoku zenhyo” e “Ji ta kyò ei”. Il primo significa “il miglior uso della energia, fisica e morale”, mentre il secondo principio riguarda “Amicizia e mutua prosperità”.
Il principio fondamentale del judo resta la non-resistenza e l’abominio della violenza: serve cedere alla forza avversa per poterla poi squilibrare, controllare e infine anche vincere, il tutto con il minimo sforzo fisico. Carattere ed educazione, controllo ed equilibrio: il judo è “tutto” qui e grazie agli insegnamenti di Jigorō migliaia di atleti hanno potuto imparare un modo diverso di “lottare”, tanto nello sport quanto nella vita. Come amava ripetere sempre Kanō Jigorō, «La flessibilità può neutralizzare la forza bruta»: la stessa parola “judo” è un unione di due ideogrammi, “ju” che significa flessibilità e non resistenza, e “do” che si traduce con cammino o via. (agg. di Niccolò Magnani)
LE FRASI PIÙ FAMOSE DEL “PAPÀ” DEL JUDO
Il grandissimo Kanō Jigorō viene giustamente celebrato quest’oggi da Google con un Doodle degno della sua fama. Del resto stiamo parlando dell’inventore del Judo, una delle arti marziali più praticate non soltanto in estremo oriente ma in tutto il mondo. Kanō Jigorō, come tutti i maestri, era anche una sorta di filosofo oltre che un atleta e un lottatore, e sono moltissime le citazioni a lui associate, come ad esempio questa frase che spesso e volentieri troviamo postata sui social: ““Se vinci, non gloriarti della tua vittoria; se perdi, non lasciarti scoraggiare. Quando sei al sicuro non essere imprudente; quando sei in pericolo non avere paura”.
Un’altra citazione: “Il senso di rimorso e di inquietudine subentra quando non si è fatto ciò che si doveva o non si riesce a decidere di fare ciò che va fatto”, così come: “Il vero valore di una persona è determinato dal contributo che offre alla comunità nel corso della sua esistenza”. Kanō Jigorō prendeva le distanze dalla fama: “I successi sociali come la fama e la ricchezza non sono indice di valido contributo offerto alla comunità e devono essere considerati con grande cautela”, parole maledettamente attuali ancora oggi. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
KANŌ JIGORŌ, CHI È? DICEVA: “CAPIRE IL JUDO È RAGGIUNGERE GLI OBIETTIVI DELLA VITA”
E’ davvero speciale il Doodle di Google di oggi, quello dedicato a Kanō Jigorō, lo storico fondatore del Judo. Cliccando sulla vignetta che troverete nella home page del noto motore di ricerca di Big G, vi si aprirà una sorta di storia illustrata che ripercorrerà appunto la vita del mitico Kanō Jigorō, maestro indiscusso delle arti marziali. Per ricordarlo vogliamo pubblicare alcune delle sue frasi più famose, che fanno capire il tipo di personaggio: “La vera gentilezza verso i propri amici si esplica dando loro seri consigli quando è necessario, in maniera altruistica e senza paura di offenderli”, disse un giorno l’invento del Judo.
Più specificatamente sulla stessa disciplinata: “Comprendendo il significato del Judo chiunque è in grado di vivere un’esistenza che adempia agli scopi del judo stesso. Di conseguenza, credo che esso configuri il comportamento più appropriato per raggiungere gli obiettivi dell’esistenza”. Infine segnaliamo: “Non esiste nulla di più grande nel mondo. L’educazione morale di una persona si estende ad altre 10.000. L’educazione di una generazione ne abbraccia altre cento. Non esiste nulla di più piacevole al mondo. Coltivare il talento e migliorare i tuoi simili, un profumo che permane a lungo dopo la morte”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
KANŌ JIGORŌ, CHI È, DAL JUJUTSU AL JUDO: I SEGRETI DEL PRIMO JUDOKA
Il doodle di Google di oggi, giovedì 28 ottobre, è dedicato a Kanō Jigorō, ovvero il fondatore del judo. Il motore di ricerca ha voluto omaggiarlo nel giorno nel suo compleanno: in data odierna avrebbe compiuto ben 161 anni. La serie di illustrazioni è stata realizzata dall’artista Cynthia Cheng, originaria di Los Angeles, in California, e mostra l’educatore mentre “ideava” il suo sport e mentre istruiva i suoi primi allievi. Un uomo baffuto e coi capelli bianchi, dall’aspetto piuttosto saggio. I suoi ritratti sono tutt’ora affissi in diverse palestre giapponesi e non solo.
Kanō Jigorō, primo judoka della storia, è nato a Mikage, un piccolo villaggio di mare nei pressi di Kobe, in Giappone, il 28 ottobre 1860, ed è morto all’età di 77 anni, il 4 maggio 1938, per polmonite, mentre si trovava a bordo della nave Hikawa Maru nel Mar del Giappone. Dedicò la sua intera vita allo sport, tanto che ancora oggi è un vero e proprio simbolo.
Kanō Jigorō, chi è: il primo judoka della storia
Kanō Jigorō fin dalla giovanissima età era ritenuto un bambino prodigio. A 11 anni si trasferì a Tokyo, ma soltanto da ragazzo riuscì a perseguire la sua passione per lo sport: intendeva studiare l’arte marziale del Jujutsu. Durante il suo percorso di studi all’Università, finalmente, trovò qualcuno che disposto ad insegnargliela: il maestro ed ex samurai Fukuda Hachinosuke. Durante un incontro, l’atleta riuscì a mettere al tappeto un avversario molto più forte utilizzando una mossa di wrestling occidentale.
Da lì, rimuovendo le tecniche più pericolose utilizzate nel Jujutsu, ha creato il “Judo”, uno sport sicuro e cooperativo basato sulla filosofia personale di Kanō Jigorō: massimo uso efficiente dell’energia e rispetto reciproco di sé e degli altri. Nel 1882, il fondatore dell’arte marziale giapponese aprì la sua palestra, il Kodokan Judo Institute di Tokyo, dove avrebbe continuato a sviluppare quella tecnica per anni. È stato anche un precursore, dato che ha accolto le donne nello sport nel 1893. Nel 1909 divenne il primo membro asiatico del Comitato Olimpico Internazionale (CIO) e nel 1960 quest’ultimo approvò il Judo come sport olimpico ufficiale.
Kanō Jigorō, chi è: la vita privata
Il fondatore del judo, Kanō Jigorō, era sposato con Sumako Takezoe. Dal loro matrimonio nacquero tre figli, due femmine Noriko e Atsuko e un maschio Risei, che in seguito direttore del Kodokan e della Federazione Internazionale di Judo per quasi dieci anni. Tutti i membri della famiglia, ad ogni modo, praticarono lo sport creato dall’atleta.
La fama del Judo non si limitò comunque ad una stretta di amici e familiari, bensì raggiunse una ampia fetta di popolazione giapponese e non solo. Al momento della morte del fondatore Kanō Jigorō, avvenuta nel 1938, si stima che ci fossero già più di 100.000 cinture nere all’attivo. La scomparsa del loro maestro fu un vero e proprio lutto per gli amanti di questo sport.