Nella foto destinata ad entrare nella storia, in mezzo ai grandi della Terra, c’è anche lui, Valerio Mogini, giovane medico 33enne della Croce Rossa. Il ragazzo è colui che è stato fotografato tra il premier Draghi e la cancelliera Merkel, insieme altri grandi leader che hanno preso parte al G20. Mogini ha aperto oggi la puntata in versione ridotta del programma Da noi a ruota libera, condotto da Francesca Fialdini che ha raccolto il testimone proprio dal premier Draghi, dopo la conferenza di chiusura del G20.
Alla trasmissione del pomeriggio domenicale di Rai1, Valerio ha spiegato cosa ci facesse realmente nello scatto che ha fatto il giro del mondo, al fianco del presidente del Consiglio, Mario Draghi: “Eravamo là a rappresentare la Croce Rossa. Il presidente del Consiglio mi aveva visto, mi ha riconosciuto e mi ha fatto cenno di avvicinarmi: così mi sono trovato al centro”, ha spiegato timidamente alla Fialdini ed al suo pubblico.
Valerio Mogini: chi è e cosa ha fatto con la Croce Rossa
Ad intervenire per commentare la presenza di Valerio Mogini è stata anche la giornalista Lilli Gruber che ha esordito: “forse ci stiamo dimenticando del lavoro straordinario che loro e centinaia di altri medici stanno facendo tutt’ora. Siccome abbiamo visto l’assalto al Pronto Soccorso di un grande ospedale a Roma, non so perché ci dimentichiamo delle grandi cose che ci salvano la vita”. E sulla scelta del premier Draghi di chiamare al suo fianco il medico della Croce Rossa ha aggiunto: “Penso che il presidente del Consiglio Draghi abbia fatto un gesto dovuto ma ha anche voluto davanti al mondo intero ricordare cosa sono stati gli ultimi due anni e ha ricordato anche l’importanza di avere la sanità pubblica gratuita per tutti”.
Valerio Mogini ha 33 anni ma nonostante la sua giovane età ha anche acquisito una grande esperienza spingendosi oltre il confine e arrivando persino in territori ben distanti culturalmente ed economicamente dal nostro. In merito il giovane medico ha commentato: “Mi sono spinto al confine perché la salute e la sanità deve essere anche al confine. Con Croce Rossa mi sono dedicato ai migranti in Grecia durante la crisi del 2016, nel Mediterraneo centrale, e ad attività che hanno come interesse quello di rendere il diritto alla salute accessibile a tutti”.