«Assurda la demonizzazione di una posizione legittima»: Claudio Borghi si schiera dalla parte dei manifestanti no green pass. L’esponente della Lega, tra i più critici delle scelte governiste, ai microfoni de La Verità, ha sottolineato che le posizioni contrarie al certificato verde sono condivise a tutti i livelli delle istituzioni…
«Quanto in alto? Dal famoso direttore di qualche partecipata al generale, passando per i capi di gabinetto e gli alti funzionari. Mi avvicinano quasi con timidezza e mi dicono: “Noi siamo con lei”. Mi sto facendo delle amicizie che non avrei immaginato di fare», ha spiegato Claudio Borghi, che si è scagliato contro la criminalizzazione dei “dissidenti”: «Hanno fatto credere che gli oppositori del Green Pass siano a favore del virus, dei morti addirittura. Una cretinata assoluta. Il Green Pass è uno strumento sbagliato e il fatto che lo abbiamo introdotto più o meno solo noi mi fa pensare che la mia non sia proprio una posizione eretica».
CLAUDIO BORGHI: “DDL ZAN? PD ARROGANTE”
Nel corso della lunga intervista, Claudio Borghi s’è soffermato anche sul ddl Zan, spiegando che il Partito Democratico ha sacrificato la legge per creare un possibile argomento divisivo: «La loro è stata semplicemente arroganza. Erano convinti che alla fine i voti sarebbero arrivati, ma non si sono accorti che quella legge era invotabile. Anche il senatore con i propositi migliori sa leggere le norme che vota». Claudio Borghi ha poi commentato la possibile candidatura di Silvio Berlusconi alle elezioni del presidente della Repubblica, il leghista ha messo in risalto di faticare a vedere figure alternative con una esperienza di governo internazionale analoga a quella del Cav: «Per la prima volta dopo tanto tempo, avremmo un presidente della Repubblica non di sinistra. Finora, anche i governi di centrodestra sono stati limitati da figure che provenivano da aree politiche opposte. Ci ricordiamo la questione Savona, i rilievi sui ministri, il mancato incarico a Salvini. Indipendentemente dai nomi, una figura di centrodestra al Quirinale sarebbe una grande opportunità di cambiamento».