Angelo Ciocca, l’europarlamentare della Lega tirato in ballo dall’inchiesta Fanpage su Fratelli d’Italia sulla campagna elettorale in vista delle elezioni comunali di Milano, non ci sta e si difende. Ospite del programma televisivo “Lombardia Nera”, in onda su Antenna 3, il leghista ha annunciato di aver fatto partire le denunce del caso: “Ho denunciato il fatto in sé e tutti quelli coinvolti. La mia denuncia riguarda chi è coinvolto nel filmato, che sia Jonghi o il giornalista di Fanpage, ma comunque chiunque utilizza in malo modo la mia immagine e mi attribuisce del fascista. Io non lo sono e lo denuncio, denuncerò nei prossimi 90 giorni anche tutti coloro che si permetteranno di mettere la mia persona in situazioni o contesti che non mi appartengono perché io sono leghista e non fascista”.
“Ho il dovere di denunciare chi lede la mia immagine. Io sono parte lesa, sto aspettando di capire se la Procura arriva a capire se ci sono dei reati perché io mi costituirò parte civile come parte lesa perché mi attribuiscono cose e utilizzano il mio nome nella forma sbagliata- ha proseguito Ciocca nel suo sfogo a Lombardia Nera-. Lo devo alla mia persona, alla mia famiglia e ai miei elettori. Non voglio dare colpe a chi è fascista, ma io non ho mai avuto atteggiamenti del genere e non è immagine che mi appartiene“.
Angelo Ciocca: “O sono io onesto o giornalista è scarso”
“Non ho mai fatto un saluto romano nella mia vita, né detto frasi di un certo tipo. Chi mi conosce sa, se un servizio o un programma si permettono di farmi rientrare in quel contesto è chiaro che denuncio” ha sottolineato l’europarlamentare Angelo Ciocca. Nel corso dell’intervento a Lombardia Nera il leghista ha poi ribadito: “Jonghi Lavarini non ha organizzato nessun incontro in Regione Lombardia, io l’ho ricevuto perché mi aveva chiesto di incontrarci. Angelo Ciocca ha ricevuto in qualità del suo ruolo di europarlamentare una persona che chiede di essere incontrata“.
Per Ciocca l’incontro col “barone nero” Jonghi Lavarini in sede istituzionale è la prova della sua innocenza: “Se incontro qualcuno in Regione significa che non ho nulla da nascondere. Il finto imprenditore ha parlato con me per mezz’ora, avrà ovviamente provato a trarmi in inganno e non ricordo oggi dopo due anni cosa ci siamo detti, ma se dopo solo 30 minuti esce fuori su Fanpage solo una frase (“Tutto quello che posso fare lo faccio con grande piacere, se possiamo dare una mano noi ci siamo. Utilizzateci nel perimetro del nostro ruolo nel migliore dei modi”) o il giornalista è scarso o Ciocca è onesto. Decidetelo voi“.