È il terrorismo la pista più battuta in questa mattinata di tensione a Cannes dopo che un poliziotto è stato aggredito e ferito con un coltello da un uomo di origini algerine davanti ad un commissariato: l’agente si trovava a volante di un’auto assieme ad altri tre colleghi quando l’aggressore si sarebbe scagliato nell’attacco all’arma bianca dicendo di agire «in nome del Profeta» (ovvero Maometto, ndr).
Due dei tre poliziotti che sono stati colpiti non hanno riscontrato danni, mentre il terzo alla guida è rimasto ferito: per tutti e tre è stato il giubbotto anti proiettile ad attutire per fortuna i colpi inferti dall’aggressore, mentre il quarto ha sparato in direzione dell’algerino «ferendolo gravemente». Subito il Ministro degli Interni Gerald Darmanin si è diretto verso il commissariato di Cannes per coordinare le prime indagini: «si sta valutando la pista del terrorismo», ha spiegato il Ministro sui social arrivando nella città della Costa Azzurra.
CANNES, L’AGGRESSORE ARRIVAVA DALL’ITALIA
Secondo “Le Figaro”, l’algerino aggressore avrebbe 37 anni (classe 1984), si chiamerebbe Lakhdar B. e sarebbe in possesso di un permesso di soggiorno rilasciato da autorità italiane dal febbraio 2020, passando via Nizza: informato della vicenda, il leader della Lega Matteo Salvini chiede chiarimenti al Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, «Secondo i media francesi, l’algerino che questa mattina a Cannes ha aggredito un poliziotto con un coltello avrebbe un permesso di soggiorno italiano. Chiediamo chiarezza immediata da parte del Viminale». Nella dinamica ancora tutta da ricostruire per bene, pare che l’uomo abbia aperto all’improvviso lo sportello della volante colpendo al torace il poliziotto e gridando di agire per il “Profeta” dell’Islam: qui le ricostruzioni variano a seconda delle fonti dei media francesi, in una di queste si spiega come sia forse stato il primo poliziotto ferito a sparare verso l’aggressore mentre era in procinto di accoltellare anche l’altro agente a bordo.