Roberto Cauda, direttore dell’Unità complessa di Malattie infettive del policlinico Gemelli di Roma, ha rilasciato un’intervista ai microfoni de “Il Messaggero”, nella quale ha fatto il punto sulla pandemia di Coronavirus attualmente in corso. “I contagi aumentano e bisogna usare le misure di precauzione anche all’aperto pur senza obbligo e vaccinarsi, vaccinarsi e vaccinarsi – ha esordito –. Non c’è l’obbligo di non portare la mascherina: all’aperto il virus si trasmette di meno, ma in questa situazione epidemiologica, se si è a stretto contatto con le persone, magari anche mentre si attende un bus, o comunque in situazioni di assembramenti, bisognerebbe portarla”.
Secondo il professor Cauda, per uscire da questo incubo chiamato SARS-CoV-2 vi siano diverse strade: “Da un lato c’è la vaccinazione. Se guardiamo a quanto accaduto l’anno scorso, l’attuale aumento dei contagi si sarebbe tradotto in un aumento di persone ospedalizzate, ma la situazione è diversa proprio per la vaccinazione. Dall’altro, è opportuno che le persone mantengano la prevenzione: evitare gli assembramenti, usare la mascherina in modo più estensivo anche all’aperto e dovrebbero farlo anche i soggetti vaccinati che devono continuare a proteggersi, perché, pure se in percentuali più basse, possono infettarsi”.
PROF. CAUDA: “FORSE ARRIVEREMO A VACCINARE I BAMBINI DA 5 A 11 ANNI”
Secondo il dottor Roberto Cauda, in questo momento si hanno due pandemie: quella dei vaccinati e quella dei non vaccinati, che sono “coloro i quali si ospedalizzano e possono avere delle forme molto gravi: i decessi in terapia intensiva sono tutti di non vaccinati. Ad esempio, nel Lazio gli ospedali hanno retto bene durante le varie ondate e quindi bisogna rimanere saldi nell’organizzazione dei posti letto per essere pronti all’imprevisto”.
Forse si arriverà a vaccinare i bambini da 5 a 11 anni e su “Il Messaggero” l’esperto ha asserito che, se è vero che i bambini non hanno generalmente forme gravi, è altrettanto chiaro che “la vaccinazione nei bambini ha un significato di sanità pubblica, ma, se vogliamo rendere endemico il virus e attenuarne gli effetti, va fatta una seria riflessione sulla vaccinazione dei bambini, Già i soggetti internazionali si sono espressi a favore della vaccinazione”.