Il professor Ciccozzi, ordinario di epidemiologia presso l’università Campus bio-medico di Roma, è stato intervistato stamane dal programma di Rai Uno, Uno Mattina. Si parla ovviamente della pandemia di covid, e a riguardo Ciccozzi, sposando di fatto il pensiero di altri suoi colleghi, ha spiegato: “Noi siamo messi molto bene se andiamo a paragonarci con l’est europeo, dove hanno meno del 30 per cento di copertura vaccinale, noi siamo ben oltre, quindi quest’ondata epidemica molto molto molto più netta e con grandi numeri di casi”.
In ogni caso Ciccozzi invita a non abbassare alla guardia visto che la pandemia è tutt’altro che finita: “Noi siamo stati molto virtuosi ma non dobbiamo abbassare la guardia perchè non è finita questa storia. Abbiamo anche noi un rialzo di casi anche se non stiamo andando a stressare gli ospedali, l’incidenza è attorno al 50/52 per cento e ci permette di tracciare, le scuole hanno un protocollo fatto davvero bene, e stiamo tentando di estendere la terza dose, e il generale figliuolo su questo è maestro, è necessaria questa dose di richiamo”.
CICCOZZI: “EST EUROPA? POCHE VACCINAZIONI E PERDITA EFFICACIA”
Tornando sulla situazione tragica dell’est Europa in particolare, Ciccozzi ha spiegato: “La situazione dell’est europeo è dovuta si alla poca vaccinazione ma anche al fatto che dopo sei mesi il vaccino perde la sua efficacia per quanto riguarda gli anticorpi, una dose di richiamo che ravviva il sistema immunitario è necessaria”.
E ciò non è affatto una novità quando si parla dei vaccini contro le infezioni: “Molti vaccini contro le malattie infettive – spiega il prof dell’università romana – prevedono una terza dose dopo le prime due, è una via necessaria, ma molto e molto importante sono le mascherine”. Poi Ciccozzi ha concluso il suo intervento dicendo: “Per gli immunodepressi il richiamo lo farei prima dei sei mesi, ma anche i pazienti oncologici, over 80, tutte le persone fragili”.