Dietro il delitto del 27 luglio scorso di Maxim Zanella, avvenuto a Brunico, in provincia di Bolzano, ci sarebbe la pista satanica. La conferma è giunta proprio in queste ore, come spiegato nel corso della trasmissione di Rai2, Ore 14, attraverso le parole dello stesso killer, Oskar Kozlowski, 23enne di origini polacche. All’interno dell’appartamento di Zanella, i carabinieri avrebbero rinvenuto una candela e teschio insanguinato. Alla trasmissione Ore 14 è stato chiarito che si tratterebbe del teschio di un caprone. L’ipotesi è che possa essersi trattato di un rito satanico: è davvero così?
Stando a quanto reso noto dal Corriere della Sera, l’obiettivo del killer reo confesso sarebbe stato quello di “evocare un demone”, da qui la presenza di un teschio di caprone. Proprio quando tutto sarebbe stato pronto al rito, qualcosa sarebbe scattato nella testa di Kozlowski il quale, come scrive il quotidiano, dopo essersi ferito il polso avrebbe impugnato un coltello e colpito il trentenne alla giugulare. “Non so perchè l’ho fatto”, avrebbe intanto detto il 23enne che negli interrogatori avrebbe svelato di aver sempre desiderato di uccidere qualcuno in queste modalità. La famiglia di Maxim avrebbe tuttavia escluso un suo interesse per i riti satanici.
Omicidio Brunico: il commento di Roberta Bruzzone
Cosa c’è di vero dietro la tesi della presunta pista satanica dietro l’omicidio di Brunico? Ad intervenire alla trasmissione Ore 14 è stata la dottoressa Roberta Bruzzone, che in merito ha commentato: “Ma non ci sono queste evocazioni! Sinceramente credo che nella realtà le evocazioni sia ben difficile ottenerle. Qui vedo poi l’iconografia più ‘fai da te’ in assoluto del satanismo, dal 666 alla testa di caprone, le cose più becere alla portata di chiunque”.
La criminologa ha un’idea molto chiara su quanto sarebbe accaduto e parlando dell’assassino ha aggiunto: “Credo che questo sia un ragazzo con delle problematiche importanti piuttosto evidenti che stia cercando di vestire quello che è un omicidio volontario probabilmente dettato da quelle che sono le sue caratteristiche, probabilmente disfunzionali e non escludo neanche l’intervento di qualche problema legato agli stupefacenti, e cerchi di ammantarlo con questa aurea di presunto esoterismo di matrice satanista, cercando di trovare una scappatoia che si chiama incapacità di intendere e di volere”. La Bruzzone ha ribadito come nel nostro Paese non ci siano stati mai dei delitto satanici. Il problema, tuttavia, è che non ci sarebbe ancora un movente chiaro dietro l’efferato delitto di Maxim.