I pediatri italiani si schierano a favore dei vaccini ai bambini per la fascia d’età 5-11 anni. In attesa del via libera da parte degli enti regolatori europei e nazionali, Società italiana di pediatria (Sip) e Associazione ospedali pediatrici italiani (Aopi) hanno firmato un documento in cui esprimono il proprio paese. Oltre a condividere “la recente autorizzazione da parte dell’FDA del vaccino Covid-19 per la fascia di età 5-11, quale ulteriore e valido strumento di prevenzione dell’infezione e della diffusione del virus pandemico all’interno di tale fascia di popolazione”, i pediatri italiani auspicano una rapida autorizzazione della vaccinazione dei bambini. A tal proposito, offrono la propria disponibilità a “rendersi parte attiva per l’implementazione della strategia vaccinale Covid-19 anche per la fascia di popolazione pediatrica 5-11 anni”.
Nel frattempo, come riportato da Quotidiano Sanità, sollecitano le famiglie “a confrontarsi con il proprio pediatra o operatore sanitario che ha in cura il minore per le opportune informazioni circa tempi e modalità per vaccinare i propri bambini”. I pediatri italiani auspicano, quindi, collaborazione da parte delle famiglie per contenere i contagi e far rispettare le misure, oltre che “il raggiungimento e mantenimento degli alti livelli di copertura vaccinale”.
I DATI ISS SUI CASI COVID DA 0 A 19 ANNI
Nel documento redatto dalla Società italiana di pediatria (Sip) e condiviso dall’Associazione ospedali pediatrici italiani (Aopi) ci sono anche i dati dell’Istituto superiore di sanità (Iss) relativi all’epidemia al 9 novembre nella fascia 0-19 anni. Sono stati confermati 791.453 casi, 8.451 ospedalizzazioni, 249 ricoveri in terapia intensiva, 36 morti. Ma si fa notare che nel giro di due mesi circa (dal 25 agosto al 9 novembre) nella sola fascia di età 6-10 anni è stato registrato un incremento pari a 24.398 casi. Per quanto riguarda la popolazione 0-12 anni, che al momento non è vaccinabile, si sta registrando un aumento dell’incidenza, più elevato rispetto a tutte le altre classi di età. Ma sono in aumento anche i ricoveri in ospedale e in terapia intensiva. A questi dati vanno aggiunti i 239 casi di MIS-C (sindrome infiammatoria multi-sistemica del bambino) che sono stati censiti dal Gruppo di Studio Reumatologia della Sip. Si tratta di una complicanza da Covid che ha riguardato anche bambini senza pregresse patologie, ed i “case report” di long Covid nella fascia pediatrica, già all’attenzione della comunità scientifica.
“COVID NON PRIVO DI RISCHI PER BAMBINI”
In virtù di ciò, i pediatri italiani ritengono importante aprire alla vaccinazione anti Covid dei bambini tra i 5 e gli 11 anni. Annamaria Staiano, presidente Società italiana di pediatria (Sip), ritiene che ciò consentirà ai bambini “di poter riprendere in sicurezza tutte quelle attività, così importanti per la loro salute e il loro benessere psicologico, sospese durante la pandemia, dalla scuola allo sport, alla vita sociale”. Alberto Zanobini, presidente di Associazione ospedali pediatrici italiani (Aopi), ha sottolineato che “fortunatamente, nella maggior parte dei casi, il Covid colpisce i bambini in modo più lieve rispetto alla popolazione adulta”. D’altra parte, fa riferimento ai dati a disposizione, i quali “indicano con chiarezza che l’infezione da coronavirus non è priva di rischi anche per l’età pediatrica”. Quindi, ritengono “opportuno sfruttare tutte le opportunità che la ricerca scientifica ci mette a disposizione per proteggere al meglio i più piccoli, vaccini compresi”.