Ospite di Silvia Toffanin a Verissimo, Nino D’Angelo ricorda quando, anni fa, è stato costretto ad abbandonare Napoli: “Mi ha fatto molto male lasciare Napoli. – ha ammesso il cantante – Non mi aspettavo di avere a che fare con la brutta gente di Napoli che per fortuna è una piccola parte, perché la città è piena di amore.” Ammette allora che “Quello è stato il momento più brutto della mia vita: ora vivo a Roma ma ho anche casa a Casoria, a Napoli, e mi divido tra le due parti.” Spiega però di non avere avuto paura: “Più che spaventato devo dire che mi sono offeso, io non ho preso nulla da nessuno, quello che avevo me l’aveva dato il talento.” Ha deciso dunque di lasciare Napoli per la sua famiglia: “Mia moglie voleva andare via e io non potevo perdere la mia famiglia”. (Aggiornamento di Anna Montesano)
Nino D’Angelo:”Momento più brutto della mia vita”
Nino D’Angelo ospite a Verissimo questo pomeriggio racconterà a Silvia Toffanin l’ultimo periodo della sua vita e la sua distanza dalla città che più ama: Napoli, a seguito di una sparatoria presso la sua abitazione, un momento che lui definisce come: “Momento più brutto della mia vita”. Il cantante ha dovuto abbandonare Napoli da ormai 35 anni per trasferirsi a Roma.
Il trasferimento del cantante fu visto da molti suoi concittadini come un tradimento e il cantante non disse mai nulla per difendersi dalle accuse fino allo scorso settembre, quando Nino D’Angelo ha finalmente spiegato in un’intervista al Corriere della sera il motivo che l’ha spinto via da Napoli: “Vedevano il successo. Telefonavano, minacciavano. La seconda volta hanno sparato dentro casa, il proiettile è entrato nella stanza dove mio figlio Vincenzo dormiva nel lettino. Siamo scappati in un giorno. Un peccato, perché devo tutto alla città, i napoletani mi adorano: piace che uno di loro ce l’ha fatta senza aiuti”.
Nino D’Angelo, il suo nuovo disco dopo il murales
Nino D’angelo ha pubblicato da poco il suo nuovo album intitolato “Il poeta che non sa parlare”, pubblicato dopo un periodo molto difficile per tutti che è stato vissuto dal cantante in maniera difficile: “Il primo lockdown l’ho vissuto molto male, non avevo alcuna intenzione di scrivere canzoni. Pensavo solo a far stare bene la mia famiglia, soprattutto i miei figli. Poi ho visto il murales che mi hanno dedicato e quel gesto mi ha spronato a fare questo disco, che è stato il più difficile della mia carriera”.
Grazie al murales Nino D’angelo è tornato nel suo vecchio quartiere trovando la situazione non modificata rispetto al passato: “Ho trovato il quartiere come l’ho lasciato: uguale. Guardando la disperazione negli occhi delle persone mi sono messo a piangere e ho pensato che oggi sarei stato vecchio così, coi figli che vivono per sopravvivere. Mi è tornata la voglia di scrivere ed è nato il mio disco”.