Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità e componente del Comitato tecnico-scientifico, ha parlato sulle colonne de “Il Corriere della Sera” dell’attuale fase di recrudescenza della pandemia di Coronavirus, sottolineando come in Italia si stia assistendo a “una fase di deciso aumento dei contagi. Ma abbiamo la possibilità di contenerli, perché possediamo tutti gli strumenti per riuscirci. Noi possiamo e dobbiamo insistere sulla vaccinazione e sul rispetto dei comportamenti individuali e sociali, non dimenticando che anche chi ha ricevuto due dosi può contrarre l’infezione, seppure in misura minore”.
L’esperto ha poi rammentato che la circolazione del virus attualmente è sostenuta e che la popolazione non immunizzata, oltre a rischiare di contrarre l’infezione in forma grave, contribuisce a tenere sotto pressione gli ospedali e a favorire la diffusione del SARS-CoV-2: “Il beneficio del vaccino è inconfutabile. Mi auguro che di fronte a numeri così schiaccianti le persone che esitano colgano l’importanza di partecipare attivamente all’azione di contrasto alla pandemia. Non è soltanto per una questione di tutela della salute personale, ma anche per un senso di appartenenza alla comunità”.
BRUSAFERRO: “VACCINO E RESTRIZIONI POSSONO ALLONTANARE NUOVE CHIUSURE”
Nel prosieguo del suo intervento sul “Corriere della Sera”, il professor Brusaferro ha evidenziato che la presenza di ampie fasce di popolazione non immunizzata facilita la circolazione del virus e, se la circolazione aumenta significativamente, rende necessaria l’attuazione di progressive misure di contrasto. Si prospettano quindi nuove chiusure all’orizzonte? “Possiamo rallentare la crescita dei contagi e mi appello a tutti i cittadini affinché collaborino: se non l’avete ancora fatto, accettate l’offerta della prima dose e, se ne avete già fatte due, prenotatevi per la terza, quando è raccomandata. Ora è difficile fare previsioni”.
Poi, il presidente dell’ISS ha spiegato che l’attività nelle scuole è controllata grazie all’applicazione di protocolli molto rigidi, mentre a preoccupare maggiormente è “tutto ciò che ruota attorno alla scuola. Le occasioni di aggregazione sono momenti di rischio, soprattutto quando il virus riprende quota. Il vaccino per la fascia 5-11 anni ancora non c’è e i bambini sono esposti al contagio. Possiamo evitare di andare verso un significativo peggioramento. Tutti devono partecipare, usando prudenza nei comportamenti e rispettando le regole all’aperto e soprattutto al chiuso, vista la stagione”.