Sabino Cassese, esperto in materia di Costituzione, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Mezz’ora in +”, andata in onda su Rai Tre. L’ospite ha dichiarato, in riferimento alle discussioni inerenti al successore di Sergio Mattarella al Quirinale: “Da un punto di vista dei presidenti, sappiamo con sicurezza che addirittura già Einaudi era tentato dalla rielezione, quindi più di un presidente ha fatto un pensierino a questo concetto”.
In questo momento, peraltro, nessuno dei partiti alle due Camere ha una vera e propria forza, autonoma o di aggregazione, in quanto il Parlamento era stato eletto nel 2018 con partiti che poi hanno cambiato il loro rapporto con l’elettorato e, inoltre, ce ne sono stati altri (il PD) che ne hanno affiliati due: “Attualmente abbiamo 4 forze politiche tra il 15 e il 20% dell’elettorato e sei tra il 6 e l’8% – ha commentato il professor Cassese –. Al loro interno, inoltre, ci sono forti divisioni. Il nostro Paese però ci ha sempre meravigliato, con fenomeni come Ciampi, Draghi, Monti, lo stesso Conte, scelto al di fuori del contesto politico. Guardo con attesa ottimistica a questa scelta, perché non c’è una via d’uscita: il Parlamento ci deve dare un presidente della Repubblica”.
SABINO CASSESE: “PERCHÉ IL PROSSIMO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON POTREBBE ESSERE UNA DONNA?”
Ancora in riferimento alla questione Quirinale, Sabino Cassese ha sottolineato che la pressione “viene anche dall’alto, perché c’è sempre più bisogno di verticalizzare il potere all’interno, avendo qualcuno che rappresenti l’unità nazionale. Quando i politici si riuniscono a Bruxelles, ci sono capi di Stato e capi di Governo”.
Infine, dopo avere discusso con l’aiuto di Paolo Mieli anche della possibile candidatura di Mario Draghi, rimarcando come “un presidente del Consiglio che si trova decontestualizzato si troverebbe a mal partito”, Cassese ha detto che “la nostra Costituzione ha un principio di eguaglianza, al di là dei generi, quindi l’elezione di una donna a capo dello Stato è assolutamente possibile”.