Anche Carlo Freccero cita il gerarca nazista Hermann Goering in relazione alla pandemia Covid. Dalla piazza parla della testimonianza al processo di Norimberga in cui disse «se riuscite a immaginare un modo per impaurire le persone, potete fargli quello che volete». Parole trasmesse oggi a Tagadà che hanno indignato Gianrico Carofiglio. «La parola che mi ha fatto più tristezza è quella sentita da un uomo che ha fatto in passato una grande televisione», ha detto lo scrittore ed ex magistrato in studio. «Non trovo un aggettivo diverso da imbarazzante. È stato imbarazzante quel riferimento ad un gerarca nazista quasi fosse una fonte autorevole a cui alludere. Grandissima tristezza». Per Carofiglio la parola su cui riflettere è libertà, perché «perché è tra tutte le parole importanti maneggiate in modo improprio quella più danneggiata da chi fa queste proteste».
Lo scrittore ha dichiarato di avere imbarazzo «a dover discutere con dei non argomenti, con questo modo di porsi». La sua convinzione è che queste manifestazioni no green pass e no vax siano frutto di rancore sociale. «Cercano capri espiatori, se non fosse stato il green pass sarebbe stato altro. La politica deve capire questo disagio e affrontarlo, ma non rispondere a certe sciocchezze», ha proseguito Gianrico Carofiglio.
“IN ATTO FALLACIA DEL PIANO INCLINATO”
La libertà non esiste se non come entità sociale. «Il primo diritto sancito anche dalla Costituzione è quello alla salute. Allora se io sono pericoloso per gli altri non faccio esercizio di libertà, ma di arbitrio e condotta anti sociale». Lo scrittore ha fatto l’esempio delle patenti, cioè di persone che potrebbero protestare per avere la libertà di guidare senza, a conferma che la libertà non può essere un concetto assoluto, ma relativo. Gianrico Carofiglio ha commentato anche le recenti dichiarazioni di Massimo Cacciari per riflettere sugli intellettuali che si sono schierati contro il green pass. «Questi intellettuali stanno mettendo in atto una delle più classiche fallacie della retorica classica, che è quella del piano inclinato. Viene usata dalle posizioni più conservatrici per opporsi all’attribuzione di nuovi diritti, come in materia bioetica. È un falso argomento, che con l’apparenza della razionalità produce un’inversione dei termini della razionalità del discorso». Poi ha concluso: «Non voglio entrare in polemica diretta, ma ho una sensazione di grave malessere quando sento un intellettuale che paragona l’Italia di oggi all’Unione Sovietica di Stalin. Queste sono frasi incommentabili».