Dopo il Consiglio Superiore di Magistratura, anche l’Associazione Nazionale Magistrati ha deciso di costituirsi parte civile nel processo a carico del suo ex presidente Luca Palamara: il sindacato degli magistrati chiede dunque ufficialmente i danni al loro ex collega nel merito del processo sul “sistema” denunciato dallo stesso ex pm di Roma.
«La portata lesiva dei reati contestati a Palamara», sostengono in Anm nella nota mostrata oggi dal “Corriere della Sera”, «è destinata a riflettersi sull’immagine e la reputazione della magistratura nel suo complesso, e sull’Associazione che la rappresenta pressoché totalitariamente». L’avvocato Francesco Mucciarelli ha consegnato negli scorsi giorni al tribunale l’atto formale di costituzione parte civile per l’Associazione: ancora il “CorSera” ne mostra alcuni stralci, «Il comportamento specifico posto in essere e contestato al dottor Palamara, anche in considerazione del ruolo rivestito dallo stesso all’interno della magistratura, si pone in assoluto contrasto con i principi che governano l’agire del magistrato e rappresenta fonte di danno diretto per l’Anm». Non solo, per il sindacato dei giudici, «La gravità e la numerosità dei fatti penali addebitati al dottor Palamara, inscindibilmente legati al contestato abuso della sua qualità di appartenente alla magistratura, unitamente al ruolo di spicco rivestito sia all’interno dell’Anm sia di componente del Csm, nonché di magistrato in servizio alla Procura di Roma, si riverbera direttamente in modo negativo ed è fonte diretta di danno».
IRA PALAMARA SU ANM E CSM: “ACCANIMENTO”
Imputato di corruzione presso il Tribunale di Perugia (magistrato accusa Raffaele Cantone), radiato dall’ordine giudiziario e con pure il sindaco che gli chiede i danni: per Palamara il senso di «accanimento» si fa sempre più ingombrante in vista della prima udienza il prossimo 15 marzo 2022. Contattato dal “Corriere della Sera”, l’ex membro togato accusato di “manovrare” le nomine delle Procure di mezza Italia non ci sta alla posizione dei due principali organi della magistratura italiana: «Per la prima volta Anm e Csm si sono costituite nei confronti di un magistrato a differenza di quello che accade ad esempio in relazione ad altre vicende, come quelle milanesi sui verbali della loggia Ungheria». In “sostegno” all’eloquente fastidio provato dall’ex magistrato interviene una domanda, legittima avanzata dallo stesso Giovanni Bianconi sul “CorSera”: è legittimo infatti che un tribunale «composto da giudici a loro volta rappresentati dall’Anm, processi un imputato contro cui s’ è costituita la loro stessa Associazione? Si può essere considerati imparziali e “terzi” se il proprio “sindacato di categoria” è schierato al fianco dell’accusa?».