L’Isee (Indicatore della situazione economica equivalente) è diventato, e sarà sempre di più, una chiave di accesso fondamentale per assicurarsi molte misure e aiuti economici, soprattutto concessi da enti pubblici e privati, organi assistenziali, dal fisco e così via. In particolare, in questo periodo, si è diffusa la notizia che l’Isee sarà importante per determinare l’importo dell’Assegno unico per i figli. Per tale ragione saranno ancora di più coloro che dovranno o vorranno avere l’Isee. Molti, però, non hanno avuto mai a che fare con la documentazione necessaria e i passaggi da fare per ottenere questo attestato.
Cominciamo a spiegare che il documento necessario per ottemperare a quanto citato prima è l’attestato Isee, per ottenere il quale è basilare compilare la Dsu (Dichiarazione sostitutiva unica). Vogliamo precisare che tale operazione può essere effettuata nel modo di “precompilato” (come avviene per il modello 730, utilizzando il sito dell’Agenzia dell’entrate), “smanettando” sul sito dell’Inps: è meglio, però, rivolgersi ai Caaf, secondo il nostro modesto giudizio, per non complicarsi la vita e per le solite ragioni già citate in queste pagine, soprattutto perché, e non è un motivo secondario, è gratuito. È da sottolineare che il tutto ha validità nell’anno solare, cioè scade il 31 dicembre di ogni anno. Per estrema praticità e chiarezza, qui sotto, andiamo ad elencare la documentazione da portarsi con sé in fase di stesura della Dsu:
– Codice fiscale e documento d’identità del dichiarante;
– Codice fiscale di tutti i componenti del nucleo familiare ed eventualmente del coniuge non residente e del figlio a carico non convivente (se il figlio non è coniugato o se non ha figli o se di età inferiore a 26 anni);
– Contratto di affitto registrato (in caso di residenza in locazione).
Per le Dsu presentate nel 2021, il reddito di riferimento è quello del 2019. Servono quindi:
– Modello 730 e/o Modello Redditi 2020 (redditi 2019) e (per i dipendenti/pensionati) modello CU 2020 (redditi 2019);
– Certificazioni e/o altra documentazione attestante compensi, indennità, trattamenti previdenziali e assistenziali, redditi esenti ai fini Irpef, redditi prodotti all’estero, borse e/o assegni di studio, assegni di mantenimento per coniuge e figli, compensi erogati per prestazioni sportive dilettantistiche (ivi compreso somme percepite da enti musicali, filodrammatiche e similari) ecc.;
– Irap per imprenditori agricoli.
Bisogna poi presentare alcuni documenti sul patrimonio mobiliare e immobiliare al 31/12/2019:
– Documentazione attestante il valore del patrimonio mobiliare (depositi bancari e/o postali, libretti di deposito, titoli di stato, obbligazioni, azioni, Bot, Cct, buoni fruttiferi, fondi di investimento, forme assicurative di risparmio e qualsiasi altra forma di gestione del patrimonio mobiliare) anche detenuto all’estero;
– Tipologia (esempio: conto, conto deposito, deposito vincolato, ecc.) e numero identificativo del rapporto patrimoniale, codice fiscale dell’istituto bancario o società di gestione del patrimonio, data di apertura ed eventualmente di chiusura dei rapporti patrimoniali;
– Giacenza media annua riferita a depositi bancari e/o postali (estratti conto trimestrali e/o mensili);
– Per lavoratori autonomi e società: patrimonio netto risultante dall’ultimo bilancio presentato ovvero somma delle rimanenze finali e dei beni ammortizzabili al netto degli ammortamenti;
– Certificati catastali, atti notarili di compravendita, successioni, e/o altra documentazione sul patrimonio immobiliare, anche se detenuto all’estero (fabbricati, terreni agricoli, aree edificabili). Valore Ivie degli immobili detenuti all’estero;
– Atto notarile di donazione di immobili (solo per le richieste di prestazioni sociosanitarie residenziali);
– Certificazione della quota capitale residua dei mutui stipulati per l’acquisto e/o la costruzione degli immobili di proprietà.
In caso di presenza di disabilità, occorre una certificazione (denominazione dell’ente che l’ha rilasciata, numero del documento e data del rilascio) ed eventuali spese pagate per il ricovero in strutture residenziali (nell’anno precedente la presentazione della Dsu) e/o per l’assistenza personale (detratte/dedotte nella dichiarazione dei redditi del secondo anno precedente a quello di presentazione della Dsu).
Per quanto concerne autoveicoli e imbarcazioni di proprietà alla data di presentazione della Dsu occorre presentare targa o estremi di registrazione al P.R.A. e/o al R.I.D. di autoveicoli e motoveicoli di cilindrata pari o superiore a 500cc, di navi e imbarcazioni da diporto.
Un ultimo consiglio: in fase di compilazione della Dsu portate sempre con voi la dichiarazione dell’anno passato, naturalmente se è stata fatta; se questo è avvenuto nel 2020, rivolgetevi allo stesso Centro di assistenza fiscale: lì potranno attingere più facilmente ai vostri dati.
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