Le piste da sci non chiuderanno più durante la stagione da poco iniziata, anche se le regioni andranno in zona arancione o rossa. Lo prevede, come riferisce Il Sole 24 Ore, l’aggiornamento delle linee guida sulla riapertura delle attività economiche, appena riviste dalla Regioni e convalidate dal Cts, il Comitato Tecnico Scientifico. Durante la riunione tenutasi lo scorso 5 novembre si è deciso appunto per l’always open, in cambio però di un rigido protocollo fatto da controllo a campioni dei green pass negli impianti di risalita, obbligo della mascherina sulle funivie, cabinovie piene fino al massimo l’80 per cento, seggiovie e altri impianti all’aperto invece pieni al 100 per cento. La stagione ripartirà la prossima settimana, il 26 novembre, e non vi saranno limitazioni agli ingressi nel caso in cui il comprensorio sciistico fosse in zona bianca o gialla. Si tratta di un netto passo in avanti rispetto alla normativa attualmente in vigore, che prevede invece la chiusura degli impianti in zona arancione e rossa, reso possibile grazie al green pass.
Del resto, chiudere gli impianti anche quest’anno sarebbe «il disastro per l’economia di montagna. Noi siamo chiusi da marzo 2020 e i mesi invernali, per molte località, rappresentano il 90-95% del fatturato totale. Pensare di dover affrontare un’ulteriore stagione chiusa vorrebbe dire distruggere l’economia della montagna ma anche la possibilità di reperire risorse umane che vengano a lavorare stagionalmente», spiega a IlSole24Ore Andy Varallo, presidente di Dolomiti Superski Alta Badia. Il documento dovrebbe essere confermato la prossima settimana in Cdm, e prevede «qualora sia prevista l’apertura degli impianti di risalita di limitare il numero massimo di presenze giornaliere mediante l’introduzione di un tetto massimo di titoli di viaggio vendibili, determinato in base alle caratteristiche della stazione/area/comprensorio anche sciistico, con criteri omogenei per Regione o Provincia Autonoma o comprensorio anche sciistico, da definire sentiti i rappresentanti di categoria e delle strutture ricettive e concordati con le Aziende Sanitarie Locali competenti per territorio».
PISTE DA SCI SEMPRE APERTE: ECCO QUANTO EMERSO DALLA RIUNIONE DEL 5 NOVEMBRE
E ancora: «il tetto massimo di skipass giornalieri vendibili deve tenere conto non solo delle quote giornaliere ma anche di quelle settimanali e stagionali. A tale scopo, i gestori dovranno adottare sistemi di prenotazione che siano in grado di consentire una gestione strutturata del numero di utenti che possono effettivamente accedere agli impianti di risalita per ciascuna singola giornata, coordinandosi con le Aziende Sanitarie Locali e con le strutture ricettive. Nei comprensori che si estendono oltre i confini regionali e/o provinciali, le Regioni e/o le Province autonome confinanti devono coordinarsi per individuare misure idonee di prevenzione per la gestione deflussi e delle presenze». Gli impianti, come detto sopra, saranno distinti fra al chiuso e all’aperto, con i primi, quindi funivie e cabinovie, che dovranno rispettare una capienza massima dell’80 per cento, e i secondi, seggiovie e sciovie, invece potranno essere pieni al 100 per cento.