“Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire”. Così si è rivolto stamane il generale Francesco Paolo Figliuolo, commissario straordinario dell’emergenza covid, ai no vax, coloro che si rifiutano di sottoporsi al vaccino anti covid, facendo riferimento al fatto che sono troppi quelli che negano l’evidenza, non riconoscendo quanto sia importante sottoporsi al siero per contrastare l’avanzata del virus, alla luce anche dei contagi in rialzo in queste ultime settimane. L’esponente dell’esercito ha aggiunto: “Noi andiamo avanti per la nostra strada. Fortunatamente in Italia l’87 per cento delle persone ha fatto almeno una dose, questi sono i fatti”.
Figliuolo, come riferisce il sito di RaiNews, è intervenuto stamane in collegamento con Potenza ad una manifestazione organizzata per la Giornata mondiale dell’Infanzia e degli Adolescenti: “Noi salutiamo – ha detto ancora il Generale nel suo intervento – anche quelli che non riescono purtroppo a capire l’importanza della scienza, spero che piano piano si possano convincere. Chi è artefice del suo male ne paga le conseguenze”.
FIGLIUOLO: “I VACCINI HANNO SCONFITTO LE MALATTIE”
La dirigente dell’istituto di Potenza che ha ospitato il convengo, ha incalzato Figliuolo dicendogli: “riporto i saluti di un gruppo di no vax che lo attendevano all’ingresso della scuola”, in merito ad un gruppo di no vax che avrebbe manifestato dinanzi alla scuola stamane. “Ricordo che nell’800 – ha aggiunto e concluso il generale – quando c’era il vaiolo, a un certo punto arrivò il vaccino che debellò questa terribile malattia. Ricordo inoltre – ha continuato – che da bambino in ogni famiglia, o quasi, c’era purtroppo una persona con la poliomielite e i vaccini l’hanno sconfitta”. Al momento in Italia sono stati vaccinati 45.6 milioni di persone a ciclo completo, mentre 46.9 ha ricevuto almeno una dose. Le terze dosi sono invece salite ad oggi a quota 3.8 milioni e si procede spedito con l’obiettivo di mitigare il più possibile gli effetti di questa quarta ondata in corso, forse l’ultima battaglia prima della fine della guerra.