Essere no vax equivale a essere originari di Napoli e sostenere calcisticamente la Juventus: è quanto ha dichiarato Ciro Verdoliva, direttore dell’Asl Napoli 1 ai microfoni di “Barba&Capelli”, contenitore radiofonico in onda su Radio Crc. Un intervento, il suo, pensato per analizzare la situazione connessa alla pandemia di Coronavirus per parlare della pandemia, con particolare riferimento alla situazione in Campania.
Verdoliva, così, prima di affrontare il complicato paragone medico-calcistico, ha voluto puntualizzare un concetto assolutamente condivisibile e che viene reiterato ormai da innumerevoli settimane da parte degli esperti in materia di sanità e virologia: “Il vaccino ci consente di affrontare in maniera diversa il Covid. Nel momento in cui il soggetto si è preparato con degli anticorpi, l’organismo è più protetto”. Ecco perché si sta registrando da parte delle autorità sanitarie una continua esortazione ai cittadini affinché si sottopongano alla somministrazione delle terze dosi vaccinali, le cosiddette dosi booster.
VERDOLIVA: “NON POSSIAMO FREGARCENE DELL’OPPORTUNITÀ DATA DALL’AZIONE FARMACOLOGICA”
Soltanto dopo, sempre in occasione della sua intervista su Radio Crc, Verdoliva si è lasciato andare a una similitudine decisamente forzata e che sul web sta suscitando parecchie polemiche. Queste sono state le sue parole: “Ognuno di noi deve prepararsi ad una guerra contro il virus. Se ce ne freghiamo di ogni opportunità data dall’azione farmacologica, siamo degli stolti. È incomprensibile la storia dei no vax. È come quando a Napoli si tifa per la Juve”.
Una frase che ha decisamente un suo peso, se si considera la rivalità già esistente tra Napoli e Juventus e, soprattutto, se si tiene conto della fede calcistica dell’attuale sindaco del capoluogo partenopeo, Gaetano Manfredi, il quale è appunto un tifoso della Vecchia Signora.