“Ogni essere umano ha la capacità giuridica fin dal momento concepimento. I diritti patrimoniali che la legge riconosce a favore del concepito sono subordinati all’evento della nascita“. A dichiararlo è una proposta di legge di iniziativa popolare che ha come scopo quello di modificare l’articolo 1 del codice civile attribuendo capacità giuridica al nascituro sin dal concepimento. La proposta è stata presentata ieri nella sala “Caduti di Nasiriyah” del Senato, in occasione del 30esimo anniversario della ratifica della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia, che ricorre oggi. Come riportato da “Avvenire“, il principio in questione è ben noto ai giuristi per le sue molteplici implicazioni. Una l’ha ricordata la senatrice UDC Paola Binetti, promotrice dell’iniziativa popolare, in relazione all’assegno unico per le famiglie di fresca approvazione. Basti pensare, infatti, che tra i destinatari dell’assegno rientrano anche i nascituri dal settimo mese di gestazione.
“Personalità giuridica al concepito”: la legge di iniziativa popolare
Secondo Paola Binetti, “nel sentire giuridico del Paese, il nascituro c’è“. A sostegno della sua tesi, la senatrice ha ricordato anche un’altra norma approvata di recente in Senato, il ddl 2255 sulle malattie rare, che prevede lo “screening prenatale esteso” che consentirà di intervenire su una serie di malattie che si manifestano allo stadio fetale. Si tratta, adesso, di “riscoprire il valore intrinseco della dignità della vita“. A lottare perché ad ogni essere umano venga riconosciuta capacità giuridica sin dal concepimento è anche la presidente del Movimento per la Vita italiano, Marina Casini Bandini, che cita una coraggiosa presa di posizione di quello che Avvenire definisce “laicissimo giudice costituzionale”, Giuliano Amato. Di fondamentale importanza, dunque, è “non lasciarci mettere all’angolo” da chi insiste con la “‘cattolicizzazione’ delle questioni sulla vita. La nascita è una tappa dell’esistenza, non l’inizio“. A schierarsi anche il segretario dell’Udc, Lorenzo Cesa, che ha voluto ricordare Carlo Casini, riconoscendogli il ruolo di “padre” in Italia ed in Europa di questa battaglia. dedica il suo intervento al ricordo di Carlo Casini, vero “padre” in Italia e in Europa di questa battaglia, perseguita con grande tenacia e competenza, attraverso il documento “Uno di noi”, e che Cesa non esita a definire “santo“. A portare il sostegno della Lega anche la senatrice Erica Rivolta. Nelle conclusioni, Filippo Vari, docente di Diritto costituzionale all’università Europea di Roma, ha sottolineato che “la pandemia ha rimesso al centro il tema del diritto alla vita” ma “nelle fasi finali siamo in una notte oscura”, visto il fatto che aborto ed eutanasia sono sempre più sdoganati in un grande numero di Paesi. c