Walter Ricciardi, consulente del Ministero della Salute, è intervenuto in qualità di ospite nel corso della puntata della trasmissione di La 7 “In Onda” di ieri, sabato 20 novembre 2021. L’esperto ha commentato la situazione connessa alla pandemia, con particolare riferimento all’introduzione dell’obbligo vaccinale: “In Italia è difficile che si verifichino queste condizioni, perché siamo uno dei Paesi che ha vaccinato di più. L’obbligo è a mio giudizio troppo divisivo ed estremo, meglio proporre un Green Pass rafforzato, a partire da un adeguamento dal punto di vista della sua durata, visto che dopo 6 mesi c’è la necessità di fare la terza dose”.
Inoltre, attualmente la carta verde è valida per dodici mesi, un lasso di tempo che di fronte ai dati scientifici riscontrati fino a questo momento anche in altri Stati del mondo, risulta essere eccessivo. Per esempio, “Israele la fa scadere dopo 180 giorni e noi dobbiamo riparametrarla in base all’effettiva protezione. Il booster costituirà un elemento importante per il prolungamento della certificazione. Tuttavia, preciso che l’obbligo deve esserci per chi è a contatto con persone fragili. Il personale scolastico? C’è ancora un punto interrogativo su questo aspetto, visto che i bambini ad oggi sono non vaccinati e fragili”.
WALTER RICCIARDI: “SI È LOGORATO L’ISTINTO DI SOPRAVVIVENZA”
Nel prosieguo del suo intervento a “In Onda”, Walter Ricciardi ha chiarito che “il tampone antigenico è il tallone d’Achille del sistema, perché nel migliore dei casi lascia scoperto un 30% di falsi negativi, che entrano in ambienti chiusi e contagiano mediamente 6/7 persone, i quali, a loro volta, ne contagiano altrettante”.
Ricciardi ha concluso rivelando un atroce scenario: nei no vax “si è logorato l’istinto di sopravvivenza. Da tutte le pandemie la gente vuole uscire al più presto. In questo momento, invece, io vedo migliaia di persone che sembra che non vogliano sopravvivere. Vedo gente che prima di essere intubata e sta perdendo conoscenza dice ‘non mi vaccinate, perché il Covid non esiste’. Sia da noi che in America emerge prepotentemente un problema di orfani, con bambini piccoli rimasti da soli. Si ammalano tutti, dai nonni ai genitori, e loro restano soli. È una cosa sconcertante”.