«Dobbiamo prendere atto da un lato che non dobbiamo chiudere, e dall’altro tutelare coloro che si sono vaccinati»: ne è convinto il Presidente della Regione Veneto Luca Zaia, uno dei Governatori dall’inizio dell’emergenza Covid-19 in primissima fila nel contrasto alla pandemia, spesso con proposte e azioni “preventive” rivelatisi poi adeguate.
Intervistato da “La Repubblica” alla vigilia del confronto con il Governo per valutare le azioni in vista della crescita dei contagi di queste ultime settimane, il leader della Lega in Veneto allontana l’ipotesi di obbligo vaccinale, così come i potenziali “lockdown per No Vax” durati pochissimo in Austria: «mi pare che a Vienna il lockdown dei No Vax sia durato il tempo di una stella cometa. Alla fine l’hanno imposto a tutti». Resta comunque un’opzione alquanto complessa e non praticabile per Zaia, nonostante esprima tutto il suo disprezzo critico nei confronti di chi decide di non vaccinarsi davanti a numeri evidentemente rispetto allo scorso anno quando non c’erano vaccini: «I No Vax non mi piacciono. La loro libertà finisce nel momento in cui mettono a rischio la salute altrui. Le piazze piene di gente senza mascherina sono spot negazionisti […] Dobbiamo prendere atto da un lato che non dobbiamo chiudere, e dall’altro tutelare coloro che si sono vaccinati».
ZAIA E LA STRATEGIA PER USCIRE DALLA QUARTA ONDATA
Certo, se l’alternativa è chiudere tutti o solo i non vaccinati, il Presidente Zaia non avrebbe alcun dubbio: «aumentare le restrizioni per i No Vax nei luoghi pubblici? Qualcosa va fatto in quel senso. L’ospedale è anche di chi non ha il Covid. Tra domani e martedì ne parleremo con Draghi e Speranza nella riunione con i governatori». Quello che non sarebbe per nulla praticabile è invece l’obbligo vaccinale: «Cosa intendiamo per obbligo? Portare le persone con la forza pubblica a fare il vaccino? L’obbligo è stato introdotto per undici vaccini dal ministro Lorenzin nel 2017 e non mi risulta che tutti i genitori immunizzino i loro figli. Il cento per cento non esiste in nessuna campagna, perché residua sempre una parte che si oppone per ribellismo o paura», racconta ancora Zaia a “Rep”. L’ultima sferzata è contro il Governo, imputato di essere troppo poco “convincente” sul fronte bufale & vaccini: «serve più informazione istituzionale contro le fake news. Il governo pensa di cavarsela con la conferenza stampa del venerdì? È davvero troppo poco per combattere le cavolate anti-vaccini che circolano online. Certi giovani sono davvero convinti che la dose renda sterili».