IL TESTO DEL TRATTATO QUIRINALE TRA ITALIA E FRANCIA
Dopo un percorso durato 4 anni, si è giunti in definitiva all’accordo finale sul Trattato del Quirinale, firmato stamane nel Palazzo della Presidenza della Repubblica alla presenza di Mario Draghi, Emmanuel Macron e Sergio Mattarella. Il patto per «una cooperazione bilaterale rafforzata» tra Italia e Francia è stato firmato dal Premier e dai due Presidenti della Repubblica, alla presenza di un alto numero di diplomatici e sherpa.
Questo Trattato siglato oggi al Quirinale – seguito dal punto stampa di Macron e Draghi e dallo spettacolo in cielo delle Frecce Tricolori assieme alla Patrouille de France – sancisce una seconda alleanza solida all’interno dell’Unione Europea: dopo Berlino-Parigi ora è Roma a inserirsi in un patto multilivello con la Francia provando a dare una “sferzata” all’importanza strategica del nostro Paese in ambito continentale. 12 articoli totali, suddivisi in altrettanti temi di cooperazione che si impegnano a mantenere i Governi di Francia e Italia: si tratta di 1-Affari Esteri; 2-Sicurezza e Difesa; 3-Affari Europei; 4-Politiche migratorie, Giustizia, Affari Interni; 5-Cooperazione economica, industriale, digitale; 6-Sviluppo Sociale, sostenibile, inclusivo; 7-Spazio; 8-Istruzione e formazione, Ricerca, Innovazione; 9-Cultura, giovani, società civile; 10-Cooperazione transfrontaliera; 11-Organizzazione; 12-Disposizioni finali. Qui il testo integrale del Trattato.
COSA POTRÀ CAMBIARE D’ORA IN POI
La firma del Trattato del Quirinale impegna ad incrementare la cooperazione tra Italia e Francia praticamente in ogni campo possibile, mettendo maggiore interconnessione ad esempio Confindustria con l’omologa francesa Medef, Caisse des Depots con la nostra Cassa dei Depositi e Prestiti, financo alle collaborazioni industriali (Stellantis il progetto cardine), militari e sociali. Politiche di difesa e di migrazione, giustizia, cultura e spazio: il patto di cooperazione italo-francese – già rinominato da molti “Frantalia” – si rileva molto ambizioso anche se dai potenziali effetti non del tutto conosciuti al momento. Con la firma del documento «avviamo una serie di iniziative concrete, tra cui l’istituzione di un servizio civile italo-francese e la creazione di un’unità operativa condivisa a sostegno delle forze dell’ordine», si legge negli impegni del Trattato. E poi ancora, dialogo tra le amministrazioni, consultazioni periodiche e individuazione di un’agenda comune con «grandi temi e priorità condivisi per rafforzare il rapporto bilaterale tra Roma e Parigi»; tra i principali temi comuni ravvisati da Draghi e Macron si scorgono «il rafforzamento dell’Unione Europea, l’impegno comune nel Mediterraneo e in Africa, le transizioni digitale e ambientale, la sicurezza, la cultura e l’istruzione, la cooperazione economica e industriale, la cooperazione in ambito spaziale, i rapporti tra le rispettive società civili e la cooperazione transfrontaliera». Tra le ipotesi ancora tutte da verificare per modi e tempistiche, anche il progetto sulla partecipazione periodica di uno o più Ministri di un Governo al CdM dell’altro Governo (come già accade tra Germania e Francia): la proposta partorita dal Premier Draghi è stata registrata positivamente da Macron ma andrà ovviamente compresa nella sua più piena formazione e dicitura finale.
TRATTATO ITALIA-FRANCIA: COSA HANNO DETTO DRAGHI E MACRON
«Il Trattato di Cooperazione Rafforzata che abbiamo firmato stamattina segna un momento storico nella storia delle relazioni tra i nostri due Paesi. Francia e Italia consolidano ulteriormente i loro legami diplomatici, commerciali, politici, culturali. Da oggi, siamo ancora più vicini», ha detto in conferenza stampa da Villa Madama il Presidente del Consiglio Mario Draghi. Dopo scambi di sorrisi e strette di mano vigorose con il Presidente francese, il Capo del Governo sottolinea «I nostri obiettivi sono quelli dell’Ue, la lotta al cambiamento climatico, ad esempio, la transizione ecologica da realizzare con giudizio e rapidità. I nostri obiettivi sono gli stessi dell’Ue. Vogliamo dotare l’Ue di strumenti che la rendano più forte». Macron da par suo ingrazia Mattarella e Draghi per la proficua collaborazione che ha portato a questo importante trattato di cooperazione rafforzata: «I due Paesi hanno vissuto malintesi recenti, abbiamo vissuto momenti difficili, in entrambi i Paesi ci sono forze politiche che vorrebbero che le cose tra di noi andassero male, ha continuato, sottolineando che questa amicizia che viene da lontano, pur essendo evidente, ci costringe ad una disciplina dell’amicizia». Concludendo l’intervento, il Presidente dell’Eliseo aggiunge «Con il Trattato del Quirinale creeremo una visione geopolitica comune: condividiamo la visione europea e internazionale, contribuiremo a costruire una difesa europea comune più forte che contribuisca alla Nato, avremo una cooperazione rafforzata nella lotta contro le migrazioni illegali e i trafficanti, per proteggere le frontiere esterne dell’Europa».