Il professor Giovanni Di Perri, primario di malattie infettive dell’ospedale Amedeo Savoia di Torino, è stato ospite ieri sera del programma di Rete 4, Dritto e Rovescio. Si è parlato di covid e di vaccini, e a riguardo il professor Giovanni Di Perri ha spiegato: “Da un punto di vista di accezione vasta e pubblica, ci interessa ridurre l’impatto medico o ci sono altri valori da anteporre? Perchè il problema è anche lì, ci sembra di sentire parlare due popolazioni diverse, ognuna con un problema differente. Abbiamo avuto il problema sanitario all’inizio poi quello economico – ha continuato Di Perri – e sembra che stanno andando abbastanza d’accordo in questo momento, è aperto quasi tutto”.
“Dove è il paradosso? – ha continuato Giovanni Di Perri – il vaccino purtroppo non ha un’efficacia assoluta e tende a perderla col tempo, e per quello bisogna rinforzarla con la terza dose, e per questo andrebbe difeso e usato con maggiore intensità, e invece il fatto che sia un vaccino che non lasci un’immunità protettiva permanente, come molti, è chiaro che ha dei difetti, soprattutto se lo si fa per la prima volta a 80 anni: è un vaccino che funziona poco. Fatto a 40, 60 e 20 anni lascia altra memoria, purtroppo la pandemia arriva ora e quando saremo in fase post emergenziale sarà diverso avremo tutto un altro discorso”.
GIOVANNI DI PERRI: “IN REPARTO ABBIAMO DUE TERZI DI NO VAX IN TERAPIA INTENSIVA”
Quindi Del Debbio chiede cosa intende per fase post emergenziale, e il professor Giovanni Di Perri spiega che la stessa si verificherà quando il covid di fatto diverrà endemico: “Quando la condivisione di una vita di relazione come siamo abituati a fare, sarà compatibile con i danni che il virus fa, come lo si fa con l’influenza e altre infezioni”. Poi Giovanni Di Perri ha continuato: “In reparto all’Amedeo di Savoia abbiamo 19 vaccinati e 11 non vaccinati. I vaccinati hanno un’età di media di 83 anni e mezzo e i non vaccinati di 61. In rianimazione è l’opposto, due terzi di no vax e gli altri di vaccinati. Il vaccino sembra dare a questi 80enni vaccinati con due dosi quel minimo di protezione che gli evita il peggio. Le età più avanzate son state quelle più a rischio, ma due recenti studi ci fanno vedere come questa variante sia più contagiosa sull’età più giovane. Il virus è mutato ma grazie al cielo rimane sensibile all’immunizzazione”.
Poi in conclusione, sul vaccino anti covid ai bimbi, approvato nella giornata di ieri dall’Ema, Di Perri ha confessato: “I bimbi sopportano non solo i vaccini, 11 mila segnalazioni avverse? Saranno anche di più, magari sono sottostimate, ma le segnalazioni non sono la prova. C’è un ente che è l’Aifa che se ne occupa”.