L’Olanda torna in lockdown parziale, ovvero per dodici ore: l’ha annunciato in data odierna il premier Mark Rutte, che ha parlato di un’ulteriore stretta utile a contenere la nuova impennata dei contagi da Covid (la media è superiore ai 22mila casi quotidiani, ndr). Sarà dunque introdotto il coprifuoco per bar, ristoranti e negozi: “A partire da domenica, i Paesi Bassi saranno di fatto chiusi tra le 17 e le 5”, ha dichiarato il primo ministro nel corso della sua conferenza stampa.
Una situazione difficile e simile a quella dell’attiguo Belgio, che quest’oggi ha registrato il primo caso di variante Omicron, come è stata ribattezzata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità la cosiddetta mutazione “super sudafricana”. Il premier Alexander De Croo ha definito il quadro attuale dello Stato “insostenibile”. Queste le misure di contenimento comunicate: “Le discoteche richiudono i battenti, le feste private sono proibite, salvo matrimoni e funerali, i ristoranti dovranno congedare gli ultimi clienti entro le 23. Le attività all’interno da lunedì potranno tenersi solo da seduti e con il giusto distanziamento e le gare sportive indoor potranno proseguire senza pubblico”.
OLANDA, LOCKDOWN PARZIALE DA DOMENICA. SITUAZIONE CRITICA ANCHE IN BELGIO: APPELLO AL “BUON SENSO”
Olanda con il lockdown parziale da domenica, Belgio con misure sempre più stringenti e decise dal Comitato di concertazione, con possibile aggiornamento nelle prossime settimane. Come riporta il quotidiano “Il Messaggero”, il Comitato ha anche “rinunciato a imporre il telelavoro cinque giorni su cinque, come ipotizzato: sarà consentito recarsi sul posto di lavoro un giorno alla settimana, come avviene attualmente. La misura resterà in vigore almeno fino al 19 dicembre. I mercatini di Natale sono salvi, ma dovranno chiudere alle 23, come del resto anche bar e ristoranti, che dovranno tenere le proprie serrande abbassate tra le 23 e le 5 del mattino, e consentire un massimo di sei persone per tavolo”.
Non ci sarà spazio, altresì, per feste private all’interno di locali pubblici, che saranno consentite invece all’interno delle case, tenendo sempre in mente l’importanza di non infrangere le norme anti-Covid. Per snellire l’operato dei medici di famiglia, è stato inoltre deciso di aprire centri di analisi dove potersi recare liberamente per effettuare il test Covid.