La dottoressa Stefania Salmaso è stata intervistata stamane dal programma di Rai Tre, Agorà, classico appuntamento mattutino condotto da Luisella Costamagna. Le prime parole sono ovviamente per la variante Omicron: “Ci sono tante domande a cui non abbiamo una risposta certa. Quello che ha destato molto allarme è il numero delle mutazioni che questa variante racchiude. Aver visto tutti questi cambiamenti fa pensare che gli anticorpi della vaccinazione possano legarsi meno efficacemente, ma questo non lo sappiamo. In Sud Africa – aggiunge la dottoressa Salmaso – sono stati molto bravi ad individuarla, ricordiamo che il paziente italiano infetto è entrato in Italia 11 giorni fa. Abbiamo capito che è contagiosa se non quanto la Delta, forse un po’ di più, poi se sia pericolosa non è detto.
“Il paziente italiano sta bene – ha continuato l’epidemiologoa – era stato vaccinato e questo ci fa ben sperare. Pfizer ha chiesto due settimane per vedere se gli anticorpi del vaccino riescono a placare questa variante, comunque non bisogna allarmarsi troppo. Sembra che i 130 passeggeri che erano con questo paziente sono negativi, e questi vaccini a mRna messaggero sono facili da modificare. Ovviamente per modificarli bisogna essere certi che ne valga la pena e quindi che Omicron sia più contagiosa o pericolosa della Delta”.
STEFANIA SALMASO: “QUARTA DOSE? NON ALLARMIAMO LE PERSONE”
Sull’eventualità di una quarta dose, la professoressa Salmaso invita alla prudenza: “La reazione immunitaria della terza dose è quella di una produzione di anticorpi superiore al ciclo primario e poi da sempre diciamo che se il covid diventerà endemico dovremo continuare ad avere vaccini. Ma è molto presto, è inutile spaventare le persone dicendo che dobbiamo continuare”. Sulle misure che entreranno in vigore dal 6 dicembre con il nuovo Decreto Covid: “Potrebbero bastare, ma quando parliamo di tracciamento bisogna anche pensare che i dipartimenti di prevenzione, quelli incaricati di fare tracciamento e controllo contatti, non hanno risorse di personale per poter mantenere in modo efficiente questo strumento fondamentale che è quello di andare ad inseguire le catene di infezione. Non abbiamo questa capacità, i dipartimenti erano stati potenziati con personale a contratto determinato, molti scaduti a ottobre, e ci troviamo nuovamente sotto pressione”.
Infine sul vaccino anti covid ai bambini di età compresa fra i 5 e gli 11 anni, la dottoressa Salmaso si dice assolutamente d’accordo: “Questa quarta ondata è partita fra i più piccoli, che sono il bacino delle infezioni anche perchè non possiamo bloccarli con un lockdown. I vaccini vagliati da Ema e adesso anche da Aifa sono efficaci e sicuri, ricordiamoci che in Italia facciamo vaccinazioni estese ai nostri bimbi per malattie rare ma molto gravi, come le malattie meningococciche, che sono pochi casi ma sono lo spauracchio dei genitori, quindi non serve vedere un numero elevato di casi gravissimi. L’idea di vaccinarli ha fondamento, bisogna vaccinarli per loro, possono avere conseguenze non molto frequenti ma molto gravi”.