Il 9 dicembre ricorrerà l’anniversario della morte di Paolo Rossi, il primo triste anno senza il Pablito Mundial, il campionissimo del calcio, da anni volto sorridente della televisione. Federica Cappelleti, intervistata dai microfoni di Sette, inserto del Corriere della Sera, è la moglie vedova di Paolo Rossi, e oggi l’ha voluto ricordare così: “È stato un amore assoluto, fatto di tutto quello che è un amore canonico, di cose belle, di gelosia, di momenti meno piacevoli. Soprattutto è stato costante nel tempo. Certo, si è modificato – come accade in tutti i rapporti – ed è cresciuto”.
Un amore che è divenuto ancora più forte una volta scoperta la malattia: “La prova del nove è stata la malattia, lì mi sono resa conto che per me era sempre lui. Nel libro (l’ultimo uscito dal titolo ‘Per sempre noi due’ ndr) scrivo che anche quando non c’è stato più niente di bello, per me lui era ancora bello, era il mio amore grande. L’avrei tenuto per sempre anche così. Ho scoperto che pure nella malattia c’è un’intimità, lui si era completamente affidato a me e questo io l’ho trovato di una bellezza infinita. Per me questo è l’amore, qualcosa che va anche al di là di quello che è il rapporto quotidiano. Quando si sta bene è tutto più semplice. Paolo si è sentito amato fino in fondo e ha dimostrato il suo amore fino in fondo, è stato molto generoso nel dare, nel darsi. A volte la malattia ti porta a essere anche un po’ egoista, lui non lo è stato: questo, per me, è amore”.
FEDERICA CAPPELLETTI, MOGLIE PAOLO ROSSI: “AVEVA UN DOLORE ALLA SCHIENA MA…”
La notizia del tumore è giunta come un pugno micidiale nello stomaco, scoperta dopo un magico momento vissuto da Federica Cappelletti e Paolo Rossi, un viaggio alle Maldive: “Paolo aveva un dolore alla schiena già prima della partenza, avevamo fatto degli accertamenti, ma tutti gli esiti erano negativi per cui si pensava a un’infiammazione dovuta all’artrosi causata dagli anni di professionismo. Però io avevo notato un suo dimagrimento e questa cosa non mi piaceva per niente, ho chiamato un medico a Siena. Gli accertamenti, la diagnosi. È stato un colpo durissimo. Ho cercato di dargli forza, ho parlato con tantissimi medici e specialisti in tutta Italia”. Notizia giunta tra l’altro in pieno lockdown, e da raccontare alle due figlie Maria Vittoria e Sofia Elena: “Le abbiamo messe di fronte alla verità accompagnandole in questo percorso. Giorno dopo giorno vedevano che papà stava male, che stavamo facendo di tutto per aiutarlo, che l’obiettivo era quello di riportarlo a stare bene, ma onestamente ho detto loro che non era l’unica cosa che poteva accadere. Con molta pazienza ho parlato tanto con le bambine, le lasciavo tanto con Paolo, tranne nei momenti più delicati. Alla fine facevo tutto da sola, quando dovevo cambiarlo, medicare le ferite, evitavo che fossero presenti perché quelle sono immagini che possono turbare un bambino. Piano piano hanno visto che non camminava, quando è stato operato al femore chiedevano se sarebbe tornato in piedi, rispondevo sempre che l’obiettivo era quello, ma non era detto che sarebbe andata così. Abbiamo fatto un percorso di nove mesi insieme”.
FEDERICA CAPPELLETTI, MOGLIE PAOLO ROSSI: “NON VOLEVA ANDARSENE”
Quindi Federica Cappelletti ha raccontato gli ultimi istanti di vita di Paolo Rossi: “Eravamo io e lui, lo vedevo trasformato, capivo che non se ne voleva andare, tremava. Mi sono detta: o continuo a tenerlo così e magari va avanti ancora qualche ora o lo aiuto ad andare via e sarà finita per sempre. È stata una scelta quasi disumana, hai la sensazione di avere la vita della persona che ami tra le tue mani, quella del padre delle tue figlie. Era una responsabilità enorme, però non ce la facevo più a vederlo soffrire. Rasserenarlo, fargli capire con quelle parole di lasciarsi andare: è stato un atto di amore. Gli ho detto: “stai tranquillo penserò io alle bimbe, a tuo figlio, tu vai”. Mi esplodevano il cuore, la testa”.
Il 9 dicembre, come detto sopra, saranno passati dodici mesi dall’addio di Paolo Rossi, mesi che sono stati “umanamente difficili”, racconta anche la moglie di Pablito “Ma abbiamo sentito un grande amore da tutta Italia”. Numerose le iniziative da nord a sud del Paese, che hanno permesso di raccontare alle figlie chi fosse veramente Paolo Rossi, non soltanto uno splendido papà: “Mi piace assecondare quello che viene proposto e portare le bambine perché scoprano quel papà che non hanno conosciuto. Per loro Paolo era l’uomo affettuoso che le coccolava, le faceva ridere, le riempiva di affetto; è giusto che conoscano anche quel Paolo Rossi che è appartenuto a tutti gli italiani. Sofia Elena, quando ha visto tutta questa esplosione di affetto mi ha detto: “mamma, solo adesso capisco quello che è stato papà”. Paolo non era una persona che viveva di passato, ma di presente e di futuro. Soprattutto di presente”.