Crescono i contagi tra giovani, ma non è l’impatto del Covid tra loro a preoccupare Gian Vincenzo Zuccotti. Il direttore di Pediatria e Pronto soccorso pediatrico dell’ospedale Buzzi di Milano, nonché presidente della facoltà di Medicina dell’Università Statale, teme di più i disturbi psichici, per cui non ritiene che si debba correre col vaccino ai bambini. «Fortunatamente i bambini ricoverati per Covid-19 si contano sulle dita di una mano non da novembre, ma da settembre a oggi», dichiara al Corriere della Sera. Inoltre, evidenzia che il Covid in età pediatrica «non ha mai messo in difficoltà né le pediatrie né tantomeno le terapie intensive pediatriche fin dal suo inizio: questo è un dato consolidato». Per quanto riguarda casi di complicanze come la Mis-C (sindrome infiammatoria multisistemica) al Buzzi ne ha osservate nella prima e seconda ondata della pandemia Covid, «meno nella terza e in quest’ultima ondata quasi nessuno». D’altra parte, bisogna restare attenti, perché la situazione può cambiare repentinamente. «Ma in ospedale non sto osservando nulla di particolare e come me i colleghi degli altri ospedali pediatrici lombardi, con cui sono in contatto quotidianamente».
I quattromila accessi registrati a novembre al pronto soccorso che Gian Vincenzo Zuccotti dirige sono legati anche ad altre infezioni, come il virus respiratorio sinciziale, «che ci ha riempito i reparti. Se poi i bimbi sono prematuri, cardiopatici o immunodepressi hanno anche infezioni più severe».
ZUCCOTTI “COVID? PER BAMBINI DANNI DA LOCKDOWN”
Non si registra alcuna criticità anche per quanto riguarda la trasmissione del Covid dalle mamme ai neonati. «La vaccinazione della donna gravida è molto importante, non solo perché così trasmette gli anticorpi al neonato, ma soprattutto perché mette in sicurezza se stessa, dato che può andare incontro a infezioni che rischiano di essere anche aggressive e mettere in serio pericolo la propria vita e quella del bimbo», spiega Gian Vincenzo Zuccotti al Corriere della Sera. Per quanto riguarda il vaccino ai bambini, il primario suggerisce di aspettare. «Io penso che sia importante avere a disposizione un vaccino, ma credo che si debba guardare la realtà epidemiologica. I bambini fragili e le loro famiglie devono essere vaccinati, per gli altri credo si possa attendere un poco e — nel frattempo — fare le terze dosi e vaccinare tutti gli adulti non ancora protetti: sarebbe un approccio di buon senso».
A tal proposito, Gian Vincenzo Zuccotti ha invitato a fare il possibile per tenere le scuole aperte: «Si sente parlare tanto di long Covid in età pediatrica, ma i veri danni nei bambini che vediamo al momento sono quelli provocati dalla mancata socializzazione e dal lockdown. Si osserva in tutte le fasce d’età un aumento dei disturbi psichici: anoressia, bulimia, autolesionismo». Non si può ignorare un mondo di fragilità sommerso e anche chiusure-rientri sono destabilizzanti per i ragazzi, evidentemente per Zuccotti più del Covid, motivo per il quale il vaccino ai bambini non è la vera urgenza.