Orrore a Tarquinia, dove un professore associato dell’Università della Tuscia è stato ucciso con un colpo di pistola alla testa. Si tratta di Dario Angeletti, biologo di 50 anni che lavorava al Centro sperimentale marino ittiogenico (Cismar) del Dipartimento di Scienze ecologiche e biologiche dell’Università della Tuscia. Lavorava principalmente nella riserva naturale delle Saline di Tarquinia, dove ieri pomeriggio, poco dopo le 15, è stato trovato morto a bordo della sua auto. Il movente dell’omicidio è un mistero su cui stanno indagando i carabinieri che hanno esaminato a lungo la Volvo della vittima alla ricerca di tracce lasciate dal killer. Parenti e colleghi di Dario Angeletti sono stati interrogati fino a tarda sera.
L’obiettivo è ricostruire il giro di conoscenze del 50enne, che si divideva tra Tarquinia e Civitavecchia, dove teneva corsi di Ecologia applicata e Tutela dell’ambiente marino. Le sue specialità erano lotta all’erosione della costa tra Tarquinia e Montalto di Castro, ripopolamento della fauna marina, studio e protezione dei cetacei nel Mediterraneo occidentale.
PROF UCCISO A TARQUINIA: UN UOMO IN CASERMA
I carabinieri stanno passando al setaccio l’attività professionale di Dario Angeletti e la sua vita privata. Stando a quanto riportato dal Corriere della Sera, non si esclude che il professore dell’Università della Tuscia sia caduto in una trappola tesa da qualcuno che dopo una colluttazione lo ha colpito a morte. Il 50enne avrebbe, infatti, lottato con l’assassino che forse lo conosceva. Potrebbe anche esser stato inseguito in auto, visto che ci sono segni di frenata vicino alla Volvo. Al vaglio ora le immagini delle telecamere di videosorveglianza delle Saline. Alcuni testimoni avrebbero udito colpi di pistola e visto un’auto affiancata a quella del professore.
A tal proposito, secondo indiscrezioni non smentite dai carabinieri, dal posto si sarebbe allontanata almeno una persona che ora è ricercata. Il cerchio si starebbe stringendo e sono stati condotto accertamenti sui tabulati telefonici dell’utenza di Dario Angeletti per capire se avesse parlato con qualcuno, ma verranno acquisiti anche tablet e computer del professore. Questa mattina un uomo è stato prelevato dai carabinieri del comando provinciale. Non sarebbe in stato di fermo ma, secondo quanto riportato dal Messaggero, sarebbe stato ascoltato come possibile persona utile alle indagini in corso. Durante l’interrogatorio, però, l’uomo ha accusato un malore ed è stato accompagnato al pronto soccorso.