«Mi sono rivolta a un chirurgo plastico che conoscevo, mi fidavo. Facevo la modella, avevo 39 anni ed era un momento difficile, vedevo delle piccole macchie al volto che erano diventate un problema. Ho deciso di appellarmi alla chirurgia estetica, pensavo che attraverso questo blando trattamento i miei problemi sarebbero finiti»: così Cristina Guidetti ha iniziato a raccontare il suo calvario ai microfoni di Oggi è un altro giorno.
La donna, sfigurata dalla chirurgia estetica, ha evidenziato: «Era un trattamento semplice, la mia pelle sarebbe diventata più omogenea e più perfetta. Ahimè, la mia vita è entrata in un incubo lunghissimo. Dopo cinque giorni mi sono tolta le bende e ho visto un mostro, mi dicevo che non ero io, non mi sono più riconosciuta: ero piena di solchi, di croste, un dolore fortissimo. Iniziai a capire che le cose non erano andate come dovevano andare».
Cristina Guidetti ha messo in risalto le difficoltà attraversate: «Avevo basato la mia vita sulla mia parte estetica. Ero di bell’aspetto, mi ero basata molto su questa forza. Ho intrapreso il lavoro di modella e avevo aumentato questa mia forza. Vedendomi ridotta così, sono entrata in un incubo: mi avevano azzerato, come madre, come lavoratrice. Il medico ha iniziato il limbo delle bugie, diceva che sarebbe andato tutto bene, mi ha impedito di andare in un centro ustioni. Sono rimasta rinchiusa in quel circuito di bugie che alla fine ho dovuto accettare. Mi sono sentita morire. È difficile ricominciare da zero. Ho intrapreso un percorso di psicanalisi, il baratro è durato quattro anni e mezzo. Ho avuto 42 interventi al volto, ero agli arresti domiciliari, ero sempre chiusa in casa. E ho iniziato a scrivere, inizialmente per me stessa, per i miei cari. Ci sono stati momenti brutti, non ce la facevo più. Il baratro è non vedere più la luce, non riuscire a capire la realtà». (Aggiornamento di MB)
LA STORIA DI CRISTINA GUIDETTI
Come ha fatto a sfigurarsi Cristina Guidetti? L’ex modella, racconterà in data odierna la sua storia a “Oggi è un altro giorno”, trasmissione di Rai Uno condotta da Serena Bortone, ma noi de “Il Sussidiario” vi forniamo un breve sunto dell’accaduto. Il 31 gennaio 2012 Cristina si rivolse a un chirurgo originario di Foligno, il quale, presso una clinica privata di Padova, la sottopose a un intervento concordato di resurfacing, trattamento con il laser teso a eliminare alcune piccole imperfezioni. “Mi fidavo di lui, era tra i più stimati”, ha confidato la donna ai giornali, con il “Corriere della Sera” che ha ripreso le sue dichiarazioni: “Dopo quella operazione sono rimasta sfigurata, riportando sul mio volto delle cicatrici che resteranno per sempre, nonostante i 42 trattamenti affrontati successivamente, che mi sono costati 93mila euro. Ho perso anche il mio lavoro di modella”.
E, ancora: “Per tutti questi anni, più di sei, sono andata alle udienze, sempre. Anche quando i trattamenti che facevo per curarmi mi rendevano come un mostro. Le mie condizioni erano la prova evidente di che cosa fosse accaduto. Quando uscivo di casa la gente si teneva a distanza, mi schivava. Nonostante i miracoli fatti da altri medici, i segni rimarranno per sempre”.
COME HA FATTO A SFIGURARSI CRISTINA GUIDETTI? IL RACCONTO SUL SUO SITO WEB
Non solo giornali, però: Cristina Guidetti ha spiegato come ha fatto a sfigurarsi anche sul suo sito web, nella sezione “La mia storia”, asserendo che “un intervento di chirurgia estetica mi ha lasciato sfigurata per sempre, ha fatto crollare di colpo tutto il mio mondo e mi ha costretta a ripartire da zero. Un cammino lungo e difficile, per ritrovare, almeno in parte, il mio volto, e per ottenere giustizia. Tante cadute e altrettanti incontri sbagliati, ma anche tante persone buone, che mi hanno aiutato, mi hanno voluto bene solo per quella che sono e mi hanno fatto trovare dentro me stessa la forza di reagire”.
Oggi le cicatrici restano, “ma posso dire con orgoglio di essere rinata. Come donna, come madre, come professionista, e in tutto quello che faccio. La vera bellezza è solo quella racchiusa, come un tesoro prezioso, nell’amore degli affetti più autentici”.