Brutte notizie per Roberto Saviano, la sua opera principale “Gomorra” e la casa editrice Mondadori: come riporta il “Corriere della Sera”, la Corte di Cassazione ha di fatto annullato la sentenza d’Appello sul presunto plagio inserito nel romanzo di denuncia dello scrittore partenopeo.
In sostanza, il risarcimento del danno alla società “Libra Editrice” per il plagio di tre articoli di cronaca tratti dal “Corriere di Caserta” e da “Cronache di Napoli” va aumentato visto l’enorme successo del libro: sarà nuovamente la Corte di Appello di Napoli a dover quantificare un nuovo congruo risarcimento, dato che sono stati considerati dalla Cassazione troppo pochi i 6mila euro liquidati nel novembre 2016 (erano 60mila quelli pattuiti dal processo di primo grado nel 2013). Per la Cassazione, con la sentenza n. 39.762. si è accolto con rinvio il ricorso: «il giudice di secondo grado è incorso in una falsa applicazione dell’art. 158 legge sul diritto d’autore laddove ha escluso l’applicazione del criterio risarcitorio preferenziale del lucro cessante indicato dalla legge, ossia con equo apprezzamento delle circostanze del caso, anche tenuto conto degli utili realizzati in violazione del diritto, per adottare il criterio del prezzo del consenso».
SENTENZA GOMORRA, TUTTO DA RIFARE
Il quotidiano online “Le Cronache di” – citato e ripreso da “Dagospia” – nel dar conto della sentenza di Cassazione, sottolinea come sia ora la stessa Corte d’Appello di Napoli a dover rideterminare la somma dovuta alla “Libra Editrice” visto «i benefici realizzati illegalmente dall’autore della violazione». La Suprema Corte, accogliendo con questa sentenza il ricorso presentato per la Libra dagli avvocati Marco Cocilovo e Mauro Di Monaco, osserva che «in tema di violazione del diritto d’autore, la violazione di un diritto di esclusiva (come quello della Libra Editrice sugli articoli illegittimamente riprodotti in Gomorra, ndr) integra di per sé la prova dell’esistenza di un danno da lucro cessante». Come infine si legge nella medesima sentenza citata dal “CorSera” e da “Le Cronache di”, gli articoli di Cronache «copiati da Saviano hanno riscosso un grande successo. Non si può non tenere conto del fatto che gli articoli in questione sono stati riprodotti e utilizzati nel loro valore d’uso, seppure nel contesto di un’opera molto più ampia, e hanno inoltre riscosso, sia pure in quel modo e in quelle forme, un grande successo». La Cassazione ha giudicato palesemente «inammissibile» il controricorso presentato dagli avvocati di Saviano e Mondadori, Vincenzo Sinisi, Claudio Marcello Leonelli, Benedetta Carla Angela Maria Ubertazzi e Luigi Carlo Ubertazzi, i quali eccepivano «l’omessa motivazione su alcune difese della Libra».