Uno degli interrogativi più ricorrenti in queste ore riguarda la giornata di domani: perché Natale si festeggia il 25 dicembre? Per altre festività religiose, ad esempio, ciò non avviene (basti pensare alla Santa Pasqua, ndr). Come vi abbiamo raccontato in precedenza, le sue origini sono da ricercarsi nella storia e pare che fu Epifanio di Salamina, scrittore e vescovo cristiano, a rendersi conto dei punti di contatto tra la festa del Sole Invitto (Sol Invictus) e la nascita di Cristo. La ricorrenza era finalizzata a celebrare la rivincita della luce sulle tenebre e, almeno ad Oriente, ra abbinata alla nascita del dio sole, Aîon, figlio della vergine Kore.
Presumibilmente proprio per sfruttare queste similitudini e fare conciliare in termini cronologici la ricorrenza pagana e la ricorrenza cristiana, nel quarto secolo dopo Cristo Giulio I stabilì che la nascita di Gesù fosse avvenuta proprio il 25 dicembre. Si dovette attendere fino al 529 affinché la data venisse ulteriormente ufficializzata da Giustiniano, che la rese una festa ufficiale dell’Impero Romano e che giunse intatta sino a noi. (aggiornamento di Alessandro Nidi)
Natale 25 dicembre: perché si festeggia sempre in questa data?
Se siete capitati su questo articolo in questione proprio oggi, alla Vigilia di Natale, è perché vi siete posti la domanda che almeno una volta nella vita finiscono per farsi tutti i curiosi. Quale? Eccola: perché Natale si festeggia proprio il 25 dicembre? Mettetevi comodi, perché la risposta necessita di argomentazione dettagliata (ma non spaventatevi, non sarà né noiosa né complicata). Tutto ovviamente ha a che vedere con la nascita di Gesù, i cui unici riferimenti testuali sono i Vangeli di Luca e Matteo, sprovvisti però di indicazioni cronologiche precise.
In ogni caso gli studiosi sono stati in grado di collocare la nascita di Gesù in un intervallo di tempo quanto meno probabile, compreso tra il 7 e il 4 avanti Cristo, ovvero leggermente in anticipo rispetto ai calcoli (sbagliati) del monaco Dionigi il Piccolo, fondatore del nostro sistema cronologico. Bene, per trovare il primo documento ufficiale che associa il Natale al 25 bisogna arrivare al Cronografo del 354 dopo Cristo, ovvero un calendario illustrato fatto a Roma. E voi direte: sì, ma la domanda resta. Perché proprio il 25 dicembre?
Perché Natale si festeggia il 25 dicembre: l’ipotesi più accreditata
L’ipotesi ritenuta più accreditata dagli esperti è che la decisione di festeggiare Gesù in quella data sia da far risalire alla volontà di adattare alla tradizione cristiana le solennità pagane che ricorrevano nell’impero romano sul finire di dicembre. Stiamo parlando dei Saturnali (ovvero in onore del dio Saturno) e la festa del Sol Invictus, correlata al solstizio di inverno. Nello specifico il 25 dicembre cadeva il cosiddetto Dies Natalis Solis Invicti, fissato da Aureliano e molto simile al Natale Cristiano. Esso celebrava infatti la nascita del nuovo Sole che, a livello simbolico, rappresentava la vittoria della luce sulle tenebre, della vita sulla morte. Il motivo è da far risalire al fatto che dopo il solstizio d’inverno, il giorno più corto dell’anno, le ore di luce aumentano e le giornate riprendono ad allungarsi.
Qualcosa di simile si verificò anche durante l’opera di cristianizzazione del Nord Europa, quando le festività natalizie sostituirono la festa di Yule, che salutava l’arrivo del solstizio d’inverno con falò, danze e banchetti. E’ ipotesi data ormai per certa dagli storici che diverse tradizioni pagane siano confluite all’interno del Natale, arrivando fino ai giorni nostri. Pensiamo ad esempio al tradizionale scambio di regali, preso in prestito proprio dai Saturnali, ma anche all’impiego decorativo di vischio, agrifoglio e albero sempreverde, caratteristico dei popoli germanici.